della redazione –

AGGIORNAMENTO 9 Gennaio

Il presidente brasiliano Inácio Lula da Silva ha convocato questa mattina una riunione di emergenza con i ministri e i governatori del Paese. Proprio il governatore di Brasilia, ministro del governo Bolsonaro, Distretto capitale Brasilia Ibaneis Rocha, è stato rimosso dal suo incarico. Il giudice della Corte suprema che ne ha decretato la sospensione ha lanciato gravi accuse: il governatore non avrebbe ascoltato gli appelli delle autorità per rafforzare la sicurezza e avrebbe anzi aiutato l’attuazione del piano dei manifestanti. I giornalisti brasiliani si chiedono come sia possibile che i servizi segreti fossero all’oscuro di tutto e il Presidente Lula ha dichiarato che i manifestanti bolsonaristi hanno ricevuto coperture e finanziamenti in patri e dall’estero.

L’ex presidente Bolsonaro, dalla Florida, ha difeso la manifestazione ma condannato i saccheggi e le distruzioni.

Sono state arrestate, per il momento, 1500 persone. Durante l’assalto sono state vandalizzate, distrutte e trafugate opere di importanza storica e culturale.

Durante l’assalto sono rimaste ferite più di 40 persone, almeno 6 riversano in gravi condizioni.

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Pagine Esteri, 8 gennaio 2023 – Migliaia di bolsonaristi, fanatici sostenitori dell’ex presidente di destra Jair Bolsonaro che continuano a rifiutare la vittoria del neo presidente Inacio Lula da Silva, si sono lanciati all’assalto dei palazzi delle massime istituzioni brasiliane imitando ciò che fecero due anni fa i trumpisti mandati dallo sconfitto presidente Donald Trump al Capitol Hill di Washington. Il presidente Lula non si trova a Brasilia ma è nello stato di San Paolo in visita ad alcune aree alluvionate. Bolsonaro, di estrema destra, non ha mai riconosciuto la sconfitta e ha lasciato il Brasile il 30 dicembre, due giorni prima della fine del suo mandato, ed è andato in Florida. A questo punto si sospetta che l’ex presidente fosse al corrente delle intenzioni dei suoi sostenitori, forse le ha addirittura pianificate, e che per questo abbia scelto di lasciare il paese per evitare l’accusa di sovversione.

I bolsonaristi vestiti di giallo e verde, dopo una manifestazione a Brasilia a sostegno del loro leader, hanno raggiunto il Congresso sfondando la debole opposizione della polizia. In molti sono riusciti a salire sulla rampa dell’edificio per occuparne il tetto e da lì si sono introdotti nel palazzo. Poi hanno occupato l’edificio del Planalto, sede del governo, e le sedi del Tribunale supremo e della Corte suprema. Quindi si sono abbandonati ad atti di vandalismo e a saccheggi, proprio come i trumpisti due anni fa.

Le forze di polizia, in assetto antisommossa, stanno cercando di riprendere il controllo della situazione mentre funzionari del governo attendono di essere evacuati con gli elicotteri.

“Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà. Il governo del distretto federale afferma che ci saranno rinforzi. E le forze a nostra disposizione sono al lavoro. Io sono nella sede del ministero della Giustizia” ha scritto su Twitter il ministro della giustizia Flavio Dino. Ma la situazione resta fluida e gli sviluppi imprevedibili.

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