di Michele Giorgio
Pagine Esteri, 17 febbraio 2023 – Dopo la NSO, creatrice del famigerato spyware Pegasus impiegato da dittature e governi autoritari per spiare oppositori, dissidenti e giornalisti, ieri è stata smascherata un’altra società israeliana accusata di pirateria informatica, la Demoman International (DI) con sede a Modiin, tra Gerusalemme e Tel Aviv, ed è regolarmente registrata al Ministero della difesa. A guidarla è Tal Hanan, un ex membro di unità speciali delle forze armate dello Stato ebraico. Agisce con il nome in codice di Team Jorge ed impiega sia ex appartenenti alle Forze armate sia ex agenti dell’intelligence. Incassa tra 400mila e 600mila dollari al mese per fare disinformazione automatizzata e influenzare, cioè manipolare, elezioni e referendum in tutto il mondo. Riesce a farlo in molti modi: hackerando, ad esempio, il servizio di messaggistica istantanea Telegram, che pure è ritenuto uno dei più sicuri, e il server di posta elettronica Gmail. E impiegando un software – Advanced Impact Media Solutions (AIMS) – controlla oltre 30 mila bot, ossia profili non riconducibili a persone reali su Twitter, LinkedIn, Facebook e YouTube. Alcuni avatar hanno persino account Amazon con carte di credito, portafogli bitcoin e account Airbnb.
A portare alla luce Team Jorge, scriveva due giorni fa il Guardian, è stata una indagine condotta da Forbidden Stories, un’ong francese la cui missione è portare avanti e sviluppare il lavoro svolto da giornalisti assassinati, minacciati o incarcerati. Ha partecipato all’inchiesta un consorzio di giornalisti di 30 testate tra cui Le Monde, Der Spiegel ed El País e anche il quotidiano israeliano Haaretz. Tre giornalisti di Radio France, Haaretz e The Marker si sono spacciati per potenziali clienti hanno preso contatto con Team Jorge. Tal Hanan, illustrando ed esaltando le capacità della sua azienda, ha detto di «essere intervenuto in 33 campagne elettorali a livello presidenziale», dal Kenya alla Catalogna. Di queste, «i due terzi» si sono tenute in Africa e «27 sono state un successo». In Africa, ha proseguito, «possiamo confermare che durante l’estate 2022, mentre l’elezione presidenziale kenyana si avvicinava, Team Jorge si è interessato ai conti dei conoscenti del futuro presidente William Ruto».
In più di sei ore di riunioni registrate segretamente, Hanan e i suoi collaboratori hanno parlato di come sono in grado di raccogliere informazioni, vantandosi di piantare materiale anche in testate giornalistiche riconosciute. E di come Team Jorge sia abile ad intromettersi senza lasciare traccia. Gran parte della loro strategia ruota attorno all’interruzione o al sabotaggio delle campagne elettorali: la squadra della disinformazione ha riferito di aver persino inviato un sex toy a casa di un politico, con l’obiettivo di far sospettare alla moglie che l’uomo avesse una relazione extraconiugale. Uno dei componenti chiave della manipolazione è AIMS, molto efficace nei social media, in particolare Twitter. È stato scoperto, ad esempio, che un bot di nome @Canaelan ha collegamenti a numerosi falsi profili falsi di social media, tutti controllati da AIMS. Con 58 follower e un’immagine rassicurante di un uomo sorridente con gli occhiali, Canaelan condivide periodicamente link ad articoli di fonti come AP, Bloomberg e la BBC e a prima vista nessuno potrebbe dubitare della sua autenticità. L’inchiesta ha però accertato che gli effetti causati da questo bot non sono stati affatto modesti. E uniti a quelli di altri profili fake sono stati efficaci per manipolare l’opinione pubblica.
La rivelazione – alla quale Tal Hanan ha reagito affermando di non aver commesso «alcun illecito» – è straordinaria per la gravità delle attività svolte da questa società israeliana. Eppure, sebbene sia stata riferita da molti mezzi di informazione, le reazioni dei paesi coinvolti, in buona parte africani, sono state modeste. Insignificanti anche quelle dei paesi occidentali dove, almeno a parole, si assegna particolare attenzione alle fake news e alla disinformazione pianificata. Certo sono state ben diverse rispetto a quelle riguardanti attività simili svolte da società e organizzazioni russe. Pagine Esteri