di redazione

Pagine Esteri, 19 aprile 2023 – Con un rapporto pubblicato ieri il Programma di sviluppo dell’Onu (UNDP) descrive in dettaglio la terribile situazione dell’Afghanistan quasi due anni dopo l’imposizione del blocco economico da parte del governo degli Stati Uniti. Il rapporto mostra che prima della presa di Kabul da parte dei Talebani nell’agosto del 2021, il tasso di povertà nel paese era di circa il 47,5% della popolazione (41 milioni). Dopo l’inizio delle sanzioni Usa e internazionali è salito a oltre l’80% con stime che indicano che il 97% della popolazione potrebbe presto precipitare nella miseria.

Il rapporto dell’UNDP sottolinea che la Banca centrale afghana non è stata in grado di fornire liquidità adeguata alle banche a causa della sua impossibilità di stampare moneta e del congelamento di quasi 10 miliardi di dollari di riserve estere, di cui 7 miliardi trattenuti dalla Federal Bank of New York.

La situazione è stata peggiorata dall’improvvisa perdita di aiuti internazionali e l’accesso ai finanziamenti da parte del paese. “L’interruzione dell’assistenza estera, che in precedenza rappresentava quasi il 70% del bilancio afgano, ha provocato una considerevole compressione delle finanze pubbliche”, si afferma del rapporto.

Allo stesso tempo, l’UNDP punta il dito anche contro il deterioramento della situazione del paese causata dai leader Talebani e dalle loro politiche repressive contro le donne. “L’economia non può essere rilanciata se le donne non potranno lavorare, la crescita economica futura sarà limitata se non ci saranno investimenti sufficienti nell’istruzione delle ragazze e delle donne”, ha dichiarato il direttore regionale dell’UNDP per l’Asia e il Pacifico, Kanni Wignaraja. “Solo la piena continuità dell’istruzione delle ragazze e la capacità delle donne di perseguire il lavoro e l’apprendimento possono mantenere viva la speranza di un reale progresso”, ha aggiunto Wignaraja. Pagine Esteri