di Redazione
Pagine Esteri, 9 maggio 2023 – I Paesi della Comunità economica dell’Africa australe (Sadc) hanno deciso di schierare un contingente di forze militari nell’est della Repubblica democratica del Congo (Rdc) allo scopo di contrastare i gruppi ribelli.
La decisione è stata presa al termine di una riunione della troika – responsabile delle questioni di difesa e sicurezza dell’organizzazione regionale – che si è tenuta a Windhoek, in Namibia. Il vertice, ospitato dal presidente namibiano Hage Geingob, ha riunito il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, quello congolese Felix Tshisekedi e quello tanzaniano Samia Suluhu Hassan. Angola, Malawi e Zambia erano invece rappresentati dai rispettivi ministri degli Esteri.
«Il vertice ha preso atto con grande preoccupazione dell’instabilità e del deterioramento della situazione nell’est della Rdc e ha ribadito la sua ferma condanna per la recrudescenza dei conflitti e delle attività dei gruppi armati, compresi i ribelli dell’M23 (Movimento 23 marzo)» ha affermato l’organizzazione in un comunicato diffuso dopo una giornata di discussioni.
Il vertice di Windhoek ha anche chiesto «un approccio coordinato» in vista degli schieramenti esistenti «nell’ambito di accordi multilaterali e bilaterali» nella travagliata regione orientale della Rdc e invita il governo di Kinshasa a « mettere in atto le condizioni e le misure necessarie per garantire un coordinamento efficace».
Restano tuttavia ancora da definire diversi dettagli, come la data e le zone di schieramento delle truppe della coalizione di paesi. Dal dicembre scorso una forza militare regionale della Comunità dell’Africa orientale (Eac) è già dispiegata nella parte orientale della Rdc, principalmente in risposta alla minaccia rappresentata dal gruppo ribelle M23, che Kinshasa sostiene sia appoggiato militarmente e finanziariamente dal Ruanda e, in misura minore, dall’Uganda.
I combattenti del movimento nei giorni scorsi hanno conquistato la città di Goma, capitale provinciale del Nord-Kivu, dopo che i soldati governativi si sono ritirati e le forze di pace delle Nazioni Unite hanno rinunciato a difenderla. Successivamente i miliziani dell’M23 hanno preso la vicina città di Sake.
La violenza ha costretto alla fuga più di 100.000 persone, più della metà delle quali sono bambini, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia.
Intanto nei giorni scorsi quasi 400 persone sono morte nell’est della Repubblica democratica del Congo (Rdc) a causa delle inondazioni provocate dalle forti piogge che hanno colpito il Paese. Giovedì, le forti piogge cadute nella regione di Kalehe, nel Sud Kivu, hanno causato lo straripamento dei fiumi, provocando frane che hanno inghiottito i villaggi di Bushushu e Nyamukubi. – Pagine Esteri