AGGIORNAMENTI
APPROVATO DISPIEGAMENTO ESERCITO A ISLAMABAD
17.18. Il Gabinetto del Pakistan ha approvato il dispiegamento dell’esercito ad Islamabad, nella capitale, in seguito alle proteste scatenate dall’arresto dell’ex primo ministro Imran Khan.
KHAN RIMARRÀ IN CUSTODIA PER 8 GIORNI
14.04. Quattro persone sono morte durante le manifestazioni e gli scontri tra sostenitori dell’ex Premier Khan e le forze armate.
Un tribunale di Islamabad ha decretato che il National Accountability Bureau terrà per 8 giorni in custodia cautelare l’ex premier Imran Khan. Oltre alla provincia di Punjab, anche quella di Khyber Pakhtunkhwa vedrà il dispiegamento dell’esercito, come decretato dal governo. Anche il governatorato di Pakhtunkhwa ha chiesto l’invio dell’esercito per sedare le proteste.
Pagine Esteri, 10 maggio 2023. È attesa per oggi una grande manifestazione dei sostenitori di Imran Khan, l’ex Primo Ministro arrestato ieri mentre si trovava presso l’Alta Corte di Giustizia di Islamabad.
Il 70enne ex campione di cricket si trovava nella capitale per partecipare all’udienza del processo che lo vede imputato per corruzione. Dopo essere stato deposto da un voto di sfiducia, lo scorso anno, Imran Khan ha dichiarato di essere stato raggiunto da 85 capi di accusa, tra cui quelli di corruzione, terrorismo, oltraggio ai tribunali, sommosse, blasfemia.
Secondo Khan e il suo partito si tratta di un accanimento giudiziario guidato da ragioni strettamente politiche, interne ed esterne: il premier non era ben visto dagli Stati Uniti, anche a causa dei suoi legami con la Cina e la Russia.
Khan era appena entrato nell’edificio che ospita l’Alta Corte di Giustizia quando l’area è stata circondata ed è stato fatto uscire da decine di paramilitari che lo hanno caricato su un veicolo e portato via. I membri del suo partito e i suoi legali hanno atteso che la stessa Corte di Giustizia si pronunciasse sulla legalità dell’arresto. Dopo qualche ora il fermo è stato definito legale ma in quel momento erano già in strada a centinaia i sostenitori dell’ex Primo Ministro, che secondo i sondaggi è ancora il leader più amato in Pakistan. Un manifestante è stato ucciso e a decine sono rimasti feriti.
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Le autorità hanno fatto oggi sapere di aver arrestato quasi 1.000 persone nella provincia di Punjab e che durante gli scontri sono rimasti feriti 130 membri delle forze di sicurezza. Il governo ha dato l’ordine di dispiegare l’esercito nella provincia di Punjab.
L’accesso ai social network è stato bloccato per ordine del governo, e internet è stato messo fuori uso in alcune zone del Paese. Nonostante questo sono comparsi sui social video delle proteste ma anche delle violenze: edifici, checkpoint e luoghi simbolo dell’esercito e delle forze di polizie sono stati dati alle fiamme.
Il segretario generale del partito di Khan, Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), Asad Umar, ha dichiarato che elementi governativi sotto copertura si sono resi responsabili di violenze e incendi. Anche Asad Umar è stato arrestato oggi, non è ancora chiaro con quali accuse.
I social media risultano ancora inaccessibili, anzi, oggi si è aggiunto Instagram alla lista che ieri era composta solo da Facebook, Twitter e YouTube.
Secondo media pakistani Khan è stato portato in tribunale questa mattina. Pagine Esteri
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