della redazione
Pagine Esteri, 14 giugno 2013 – L’Italia e la Commissione europea si preoccupano solo di arginare il flusso di migranti e rifugiati dalla Tunisia e dimenticano la gestione del potere autoritaria da parte del presidente Kais Saied. Lo denunciano i centri per la tutela dei diritti umani.
L’accordo con la Tunisia proposto nei giorni scorsi dall’Ue su iniziativa del governo Meloni, “rafforzerà le forze di sicurezza tunisine, tra cui la polizia e la guardia nazionale che hanno commesso gravi abusi contro migranti e richiedenti asilo”, ha denunciato oggi all’emittente tedesca Deutsche-Welle, Lauren Seibert di Human Rights Watch. In precedenza, erano giunti dubbi e critiche anche da Amnesty International.
La visita europea domenica scorsa a Tunisi ha visto la partecipazione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dei primi ministri italiano e olandese Giorgia Meloni e Mark Rutte. L’Ue ha poi annunciato un pacchetto di aiuti per oltre 1 miliardo di euro. L’accordo include 105 milioni di euro per la gestione delle frontiere, le operazioni di ricerca e salvataggio e le iniziative contro il contrabbando. I gruppi per i diritti umani affermano che ciò rafforzerà solo l’apparato di sicurezza del Paese, che negli ultimi mesi hanno colpito duramente i dissidenti all’interno del Paese nonché i rifugiati e i migranti che transitano per la Tunisia. Con l’aggravarsi della svolta autoritaria, decine di dissidenti, attivisti, giornalisti ed esponenti dell’opposizione sono stati arrestati.
Saeid, il giorno prima della visita dei rappresentanti europei, ha dichiarato che la Tunisia non diventerà una guardia di frontiera per altri Paesi, in contrasto con il suo discorso del 21 febbraio in cui ha esortato le forze di sicurezza ad agire contro le persone provenienti dall’Africa subsahariana, affermando che portano violenza e criminalità in Tunisia. Parole a cui sono seguiti attachi razzisti e una repressione su vasta scala.
L’Italia è la destinazione della maggior parte delle partenze di rifugiati e migranti dalla Tunisia e bloccare questa rotta dei migranti è una priorità per Meloni. Secondo i difensori dei diritti umani, nel tentativo di fermare le partenze il governo di Roma è disposto ad ignorare abusi e violazioni dei diritti umani poiché la sua unica priorità è tenere lontani rifugiati e migranti. Le autorità tunisine sostengono di aver impedito a 13.000 persone di tentare partire per l’Italia dalla città costiera orientale di Sfax nei primi tre mesi di quest’anno. Pagine Esteri