della redazione

Pagine Esteri, 31 agosto 2023 – Gli scontri che vanno avanti da quattro giorni tra le Forze Democratiche Siriane (SDF) a maggioranza curda, appoggiate dagli Stati Uniti, e i membri delle tribù arabe nel governatorato di Deir Ezzor hanno provocato almeno 25 morti e una ventina di feriti. Sono stati innescati dalla detenzione di Ahmed Khbeil, meglio conosciuto come Abu Khawla, nel governatorato di Hasakah, un importante leader arabo locale che guida il Consiglio militare di Deir Ezzor (DEMC) affiliato alle Sdf.

Le forze delle Sdf lo hanno detenuto domenica scorsa, per motivi non noti, dopo essere stato invitato a una riunione a Hasakah. Subito dopo le tribù arabe hanno lanciato un appello ai combattenti arabi all’interno delle SDF affinché disertino e “si uniscano alla lotta contro l’occupazione americana della Siria nord-orientale”.

Le Sdf hanno lanciato l’“Operazione Rafforzamento della Sicurezza” a Deir Ezzor sostenendo di voler combattere la riorganizzazione di cellule legate all’Isis, lo Stato islamico. Nonostante sia stato sconfitto nel 2019, l’Isis è rinato nella Siria orientale, nel momento in cui gli Stati uniti hanno rafforzato significativamente la propria presenza nel paese dilaniato dalla guerra.

Negli ultimi tempi, le tribù arabe del nord-est della Siria, hanno cominciato a denunciare l’occupazione straniera del paese esprimendo in qualche caso sostegno al governo di Damasco.  La rabbia contro le Sdf è aumentata a seguito anche del reclutamento obbligatorio annunciato all’inizio di quest’anno che ha coinvolto anche minori.

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nel 2022 in Siria sono stati reclutati da vari gruppi armati 1.696 minori, di cui 637 proprio dalla Sdf. Pagine Esteri

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