della redazione

(foto di Oren Ziv)

Pagine Esteri, 2 settembre 2023 – Oltre 130 persone sono rimaste ferite oggi in scontri tra eritrei di fazioni politiche opposte e successivamente tra eritrei e polizia israeliana, durante proteste antiregime a Tel Aviv vicino all’ambasciata dello Stato africano.

I manifestanti schierati contro il regime eritreo si sono riuniti questa mattina in via Yad Harutsim dove nel pomeriggio era previsto un evento ufficiale organizzato dall’ambasciata eritrea per i trent’anni al potere del presidente Isaias Afwerki. Poi hanno abbattuto le recinzioni e la polizia ha risposto con granate stordenti, lacrimogeni, manganellate e proiettili di gomma. Ha anche sparato colpi in aria. I manifestanti hanno distrutto automobili, finestre e vetrine di negozi, e, a un certo punto, sono riusciti a penetrare nella sala dove avrebbe dovuto svolgersi l’evento e l’hanno vandalizzata.

Eventi simili organizzati nelle ultime settimane dalle ambasciate eritree in tutto il mondo hanno provocato incidenti violenti e hanno aumentato la tensione all’interno della comunità eritrea in Israele.

Già in passato in Israele erano scoppiati tafferugli e scontri violenti tra sostenitori e oppositori del governo eritreo. Nel 2020 un sostenitore del regime è stato pugnalato a morte.

Israele concede con il contagocce lo status di rifugiato politico agli stranieri. Però riconosce i 18.000 eritrei nel suo territorio come richiedenti asilo fuggiti della dittatura nel loro paese praticata da Afwerki al potere da quando l’Eritrea ha ottenuto l’indipendenza nel 1993.

Una percentuale dei richiedenti asilo eritrei sono dei sostenitori di Afwerki. Persone che, affermano tutti altri eritrei, Israele dovrebbe fermare perché avrebbero ricevuto l’incarico di infiltrarsi tra gli oppositori di Afwerki per spiarne le attività. Pagine Esteri

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