di M.M. 

Giovedì 21 e venerdì 22 alla Villetta Social Lab di Roma, nel cuore del quartiere Garbatella, l’appuntamento con Beit Al Falastini, in arabo la casa palestinese. L’evento è organizzato da Assopace Palestina, Amnesty International Italia e il Movimento degli Studenti Palestinesi, fondato nel giugno del 2023, in precedenza conosciuti come Giovani Palestinesi di Roma. Le due giorni è dedicata alla scoperta della cultura palestinese attraverso l’arte come mezzo di resistenza culturale.

Nella prima giornata, il 21 settembre, ci saranno – tra i vari ospiti – lo scrittore e giornalista palestinese Ramzy Baroud, direttore del Palestinian Chronicle, che presenterà il suo libro L’ultima terra. A seguire, si confronteranno in un dibattito aperto Triestino Marinello, Professore ordinario presso l’Università John Moores di Liverpool, Tina Marinari, coordinatrice Amnesty International Italia e Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina e già vice Presidente del Parlamento Europeo. Sarà anche un’occasione per accendere un riflettore sullo studente italo palestinese Khaled El Quasi, che si trova in stato di arresto presso le carceri israeliane dallo scorso 31 agosto. La detenzione amministrativa israeliana è da tempo sotto i riflettori della comunità internazionale. Amnesty International, nel suo ultimo rapporto parla di 5mila prigionieri politici detenuti in Israele, tra i quali almeno 1260 sono in carcere senza accusa né processo. In conclusione, la proiezione di due documentari: Mate Superb di Hamdi Alhroud e Ave Maria di Basil Khalil.

ZeroCalcare

La seconda giornata, venerdì 22 settembre, ospiterà Federica Stagni, ricercatrice della Normale Superiore, e Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, che discuteranno sul libro Dieci miti su Israele di Ilan Pappé. L’artista Michele Rech, conosciuto come ZeroCalcare e Diletta Bellotti, attivista digitale, parleranno del rapporto tra arte e resistenza insieme ad una rappresentante dei ragazzi di Gaza FreeStyle. Saranno accompagnati dalla danza tradizionale palestinese e dalle note elettriche della dj Mary Gehnyei. L’evento Beit Al Falastini vuole mostrare una Palestina attraverso gli occhi di noi palestinesi nati in diaspora. “La Palestina non è solo un muro lungo oltre 730 km, ma anche fervore e resistenza culturale. Sotto il peso dell’occupazione militare, la resistenza culturale diventa un’arma potentissima”,  dichiara la Presidente degli Studenti Palestinesi, Maya Issa.