di Redazione
Pagine Esteri, 11 ottobre 2023 – Il primo ministro scozzese Humza Yousaf ha dichiarato che i genitori di sua moglie, la palestinese Nadia El Nakla, sono intrappolati a Gaza, ed ha espresso tutta la sua preoccupazione per i bombardamenti indiscriminati che Israele sta conducendo contro la popolazione civile palestinese e che in pochi giorni hanno causato più di mille morti.
Maged ed Elizabeth El-Nakla erano andati a trovare la madre 92enne di suo suocero quando sabato scorso ha avuto luogo il primo attacco di Hamas.
«Sono intrappolati a Gaza. Gli israeliani dicono loro di lasciare Gaza, gli è stato detto che Gaza sarà effettivamente trasformata in un cumulo di macerie, ma non hanno nessun posto dove andare, non possono andarsene, Gaza è sotto assedio» ha denunciato il leader del Partito Nazionale Scozzese in un’intervista alla BBC.
Martedì sera, Yousaf ha detto di esser riuscito a contattare i suoi suoceri e che erano terrorizzati. Ha aggiunto che suo cognato, che è un medico a Gaza, ha raccontato che le scorte mediche «sono al livello più basso mai visto, al punto che devono usare pezzi dei loro vestiti per cercare di fasciare le ferite».
«Nonostante l’assistenza del Ministero degli Esteri britannico, nessuno può garantire un passaggio sicuro verso nessuno dei confini. Pertanto, potete immaginare quanto io e mia moglie siamo tormentati dalla preoccupazione sulle condizioni dei miei suoceri» ha detto Yousaf.
Yousaf, 38 anni, all’inizio dell’anno ha vinto le primarie dello Scottish National Party, diventando così il primo musulmano a guidare un paese dell’Europa occidentale nella storia recente.
Il premier scozzese ha pronunciato una “condanna inequivocabile” degli attacchi di Hamas e ha avvertito che i civili innocenti di entrambe le parti soffriranno maggiormente a causa dell’escalation del conflitto.
Pur condannando nettamente l’azione di Hamas, il premier scozzese ha invitato il ministro degli Esteri britannico a esercitare pressioni su Israele per la creazione immediata di un corridoio umanitario per evacuare i civili da Gaza. «La punizione collettiva di civili innocenti non può essere giustificata e non contribuirà a creare le condizioni per la pace nella regione» ha detto Yousaf. – Pagine Esteri