→ SEGUI IL LIVE DI MARTEDì 17 OTTOBRE

(foto Wafa/APAimages)
AGGIORNAMENTI DOMENICA 15 OTTOBRE 
ORE 19

Da Gaza giungono in queste ore notizie e immagini di nuovi bombardamenti aerei che hanno distrutto palazzi ed edifici a Rafah e altre città e villaggi, provocando numerose vittime. Il bilancio totale dei morti è ora 2670 ma la  Protezione civile di Gaza afferma che potrebbero essere un migliaio le persone non recuperate e rimaste sotto le macerie nei passati 8 giorni, in gran parte se non tutte decedute.

Poco fa una raffica di razzi è stata sparata verso Tel Aviv, Holon, Ramat Gan, Rishon Lezion e Beit Dagan. Non si hanno notizie di feriti.

ORE 18

Sono 2450 i palestinesi uccisi dal 7 ottobre. Circa diecimila i feriti. Lo comunica il ministero della salute a Gaza che parla di 47 famiglie decimate dai bombardamenti aerei. Proseguono intensi anche i lanci di razzi palestinesi: i morti israeliani sono circa 1400 e 130 gli ostaggi a Gaza. Migliaia di abitati di Sderot, nei pressi di Gaza, sono stati evacuati. Sono 60mila gli sfollati israeliani. Invece sono centinaia di migliaia i palestinesi del nord e del centro di Gaza che hanno dovuto lasciare le loro case nell’imminenza dell’offensiva di terra di Israele e per i bombardamenti aerei.

ORE 16.45

Israele, attraverso un funzionario governativo, ha fatto sapere di aver ripristinato l’approvvigionamento idrico nella Striscia di Gaza dopo averlo interrotto una settimana fa. Resta invece il blocco totale delle forniture di elettricià e carburante. La scarsità d’acqua è uno dei problemi più gravi che sta affrontando la popolazione di Gaza soggetta ai bombardamenti israeliani. Tuttavia i palestinesi smentiscono che la fornitura d’acqua sia già ripresa.

ORE 16.30

Fatah, il partito al potere in Cisgiordania, ha preso le distanze dalle dichiarazioni rilasciate ieri da un suo leader e membro del Comitato Centrale alla TV Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah. Abbas Zaki ha ringraziato Hamas e il Jihad islamico palestinese responsabili dell’attacco contro Israele il 7 ottobre dicendo che “sanno come ottenere la rimozione del blocco israeliano di Gaza e il ritiro dell’occupazione dalla Cisgiordania”. Fatah oggi ha fatto sapere che  “Abbas Zaki rappresenta solo se stesso e non esprime la posizione del movimento Fatah o la politica dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina”.

ORE 12.45

Il Ministero della Sanità palestinese fa sapere che è salito a 2.329 il numero delle vittime palestinesi nella Striscia di Gaza.

I medici di Gaza fanno sapere che migliaia di persone, feriti e malati, potrebbero morire negli ospedali a causa della mancanza di carburante e di forniture essenziali e dell’incombente invasione militare israeliana.

Il Ministro degli interni turco Hakan Fidan, per la prima volta in visita al Cairo, dichiara che la Turchia non approva lo spostamento forzato della popolazione di Gaza in Egitto e invita Israele ad “attenersi al diritto internazionale: L’Unica soluzione sono due Stati”.

Papa Francesco fa un appello affinché si crei un corridoio umanitario per aiutare la popolazione di Gaza: “Il diritto umanitario deve essere rispettato”.

Hezbollah fa sapere che l’attacco alla città israeliana di Shtula è stato una risposta all’uccisione israeliana del giornalista ucciso in territorio libanese.

ORE 10

Una persona è morta – un uomo sulla quarantina – e altre tre sono rimaste ferite in un attacco dal Libano del sud con un razzo anticarro guidato contro la città israeliana settentrionale di Shtula. L’attacco è stato rivendicato da Hezbollah, Israele ha risposto con un intenso fuoco di artiglieria sul Libano del sud. L’esercito israeliano ha dichiarato “zona militare chiusa” la fascia di territorio al confine con il Libano con una profondità di 4 km. Sono le persone residenti o autorizzate possono entrarvi. A Sderot una casa è stata centrata da un razzo lanciato da Gaza e ha preso fuoco. Al momento non si segnalo vittime.


della redazione – 

Pagine Esteri, 15 ottobre 2023Almeno 300 palestinesi, in maggioranza donne e bambini, sono stati uccisi ieri dalle bombe sganciate dall’aviazione israeliana ovunque su Gaza. Lo riferisce questa mattina il ministero della sanità di Gaza che ha aggiornato a 2.228 il numero dei morti nei bombardamenti israeliani, in gran parte civili. La scorsa notte non ci sono stati lanci di razzi da Gaza, questa mattina le sirene sono entrate in azione in Galilea, nel nord di Israele, non è chiaro se per un falso allarme o per l’arrivo effettivo di un razzo a lungo raggio. Ieri Hamas ha sparato decine di razzi verso il sud di Israele.

L’offensiva di terra israeliana prevista nella notte non è scattata perché, scrivono i giornali locali, le cattive condizioni del tempo non permettono l’impiego di aerei e droni a copertura delle truppe di terra. In queste ore si moltiplicano le indiscrezioni giornalistiche. 10.000 soldati israeliani saranno impiegati per prendere il controllo di Gaza city ed uccidere Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, e i suoi uomini. Lo scrive il New York Times citando fonti delle forze armate israeliane. Il giornale aggiunge che Israele occuperà il nord del territorio palestinese per un periodo non precisato di tempo. Un dirigente di Hamas ha replicato, sempre sulle pagine del giornale statunitense, che i combattenti del movimento islamico sorprenderanno i soldati israeliani grazie a una rete di gallerie sotterranee.

 



 

Secondo il noto giornalista investigativo statunitense Seymour Hersh, gli Usa spingerebbero sul Qatar per finanziare l’allestimento di una enorme tendopoli nel Sinai destinata ad accogliere centinaia di migliaia di sfollati da Gaza. Non è chiaro se l’Egitto abbia dato il suo assenso a questo piano.

Al di là delle indiscrezioni giornalistiche, le forze armate israeliane continuano a prepararsi all’offensiva di terra dopo l’attacco compiuto il 7 ottobre da Hamas in cui sono stati uccisi oltre 1300 israeliani e altri 130 sono stati fatti prigionieri e portati a Gaza. Di pari passo prosegue lo sfollamento di decine di migliaia di civili palestinesi intimato da Israele. Dal nord si dirigono a sud nel timore di combattimenti che si prevedono altrettanto pesanti e sanguinosi dei raid aerei che in una settimana hanno fatto circa 2300 morti e migliaia di feriti, in gran parte civili. Tanti però rifiutano di partire. In particolare, il personale medico di tre ospedali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è tornata a ribadire che costringere migliaia di pazienti, spesso in condizioni critiche, a lasciare il nord di Gaza per andare a sud potrebbe equivalere alla loro condanna a morte.

Intanto l’Iran avverte che potrebbe intervenire nel conflitto. Il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian ha incontrato sabato a Beirut l’inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente Tor Wennesland, hanno riferito fonti diplomatiche citate dal sito Axios.  Avrebbe detto che l’Iran non vuole che il conflitto si trasformi in una guerra regionale e vuole cercare di aiutare nel rilascio dei civili tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza. Ma ha anche sottolineato che Teheran ha le sue linee rosse: se Israele attuerà l’offensiva di terra a Gaza, l’Iran dovrà rispondere.