→ SEGUI IL LIVE DI MARTEDì 17 OTTOBRE

AGGIORNAMENTI 16 OTTOBRE 2023
ORE 21.15

Il Jerusalem Post scrive che una delle ragioni principali per la ritardata invasione della Striscia di Gaza è la  preoccupazione nei comandi israeliani che il movimento sciita libanese Hezbollah si unisca alla guerra subito dopo l’inizio dell’offensiva, prima che le forze militari schierate a nord lungo il confine siano preparate all’escalation.

ORE 20.15

Israele bombarda Damasco. Razzi da Gaza verso Tel Aviv, Gerusalemme e le zone al confine con la Striscia.

ORE 18

Secondo The Wall Street Journal l’esercito degli Stati Uniti ha selezionato 2.000 soldati per prepararsi a un potenziale dispiegamento di truppe a sostegno dell’invasione di Gaza da parte di Israele. 

Bombardato l’ingresso del valico di Rafah. L’arrivo di eventuali aiuti umanitari nella Striscia dall’Egitto diventa ancora più complicato.

ORE 16.20

Il Ministero della Sanità palestinese fa sapere che i palestinesi uccisi a Gaza sono diventati 2.808. 10.859 i feriti. Tra di loro 37  tra medici e personale sanitario.

Le sirene suonano a Gerusalemme per un lancio di razzi dalla Striscia. Almeno uno dei colpi sarebbe caduto sulla città. Intanto le forze israeliane fanno sapere di uno scambio a fuoco con Hezbollah al confine con il Libano.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto sapere che le scorte di carburante e acqua a Gaza bastano per le prossime 24 ore, dopodiché si verificherà una “immane catastrofe“.

ORE 15.30

Il sindacato dei giornalisti palestinesi fa sapere che sono 11 i giornalisti uccisi dai bombardamenti israeliani della Striscia di Gaza. Altri due risultano al momento dispersi.

Il presidente russo Vladimir Putin incontrerà oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il leader palestinese Mahmoud Abbas e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Putin ha già parlato con il presidente siriano e quello iraniano.  

ORE 10.30

L’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei profughi palestinesi, ha fatto sapere che agli ospedali di Gaza, che operano in condizioni già disperate, rimangono 24 ore di corrente, dopodiché anche i generatori di emergenza si esauriranno a causa della mancanza di carburante, dovuta dal blocco israeliano.

Un corrispondente di AlJazeera fa sapere che l’acqua che Israele ha permesso entrasse nella Striscia e che soddisfa solo il 20% del fabbisogno idrico della popolazione, non può essere utilizzata senza carburante e senza elettricità: “l’acqua è contenuta in serbatoi posizionati al confine con Israele, cioè nell’area nord di Gaza, quella che l’esercito ha ordinato di evacuare. Il trasporto richiederebbe l’utilizzo di camion ma Israele ha vietato l’ingresso del carburante e non possono viaggiare. Le pompe idriche, poi, richiedono elettricità ma anche questa è stata tagliata da Israele. Inviare acqua senza carburante o elettricità semplicemente non ha senso”.


della redazione

Pagine Esteri, 16 ottobre 2023 –  Sono 2670 i palestinesi, per la maggior parte civili, tra cui centinaia di bambini e ragazzi, morti  nei bombardamenti aerei israeliani cominciati il 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas al sud di Israele (1300 morti). I feriti palestinesi sono circa 10mila. Il bilancio è stato comunicato ieri sera dal ministero della sanità ma la Protezione civile avverte che sotto le macerie degli innumerevoli palazzi, case ed edifici distrutti dalle bombe potrebbero esserci i corpi non recuperati di altri mille palestinesi. La scorsa notte, riferiscono gli abitanti di Gaza, Israele ha colpito con la sua aviazione decine di volte.

Israele non intenderebbe restare nella Striscia di Gaza. Così afferma l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan in risposta all’intervista in cui il presidente americano Joe Biden ha definito un errore la possibile rioccupazione di Gaza. “Non abbiamo alcun interesse a occupare Gaza o a restarvi”, ha detto Erdan alla Cnn, in risposta alle affermazioni del presidente Usa, Joe Biden, secondo il quale l’occupazione di Gaza da parte di Israele sarebbe un “grosso errore”. Erdan ha aggiunto che Israele “farà tutto il necessario per distruggere le capacità di Hamas” e rimuoverlo dal potere ma non ha indicato quale “futuro” i comandi politici e militari di Israele immaginano per il controllo di Gaza. Secondo Erdan il focus ora deve essere solo sulla liberazione degli israeliani prigionieri a Gaza e sull’offensiva militare di terra.

 



 

Offensiva che non è ancora scattata. A causa, spiegano alcuni, dell’elevato numero di civili palestinesi nel nord di Gaza. L’ultimatum a lasciare “entro 24 ore” le proprie case e a recarsi a sud lanciato giovedì notte da Israele, ha messo in fuga centinaia di migliaia di civili. Ma altrettanti hanno scelto di non partire o più semplicemente non hanno la possibilità di farlo. Inoltre, sul territorio sono presenti strutture ospedaliere e di assistenza alla popolazione che rifiutano di evacuare.

  La tv Canale 13 oggi riferisce che il primo ministro israeliano Netanyahu non vorrebbe allargare i fronti di guerra mentre il suo ministro dell’esercito, Yoav Gallant, insiste per attaccare anche Hezbollah in Libano.

Mentre vanno avanti i bombardamenti aerei e, da parte sua, Hamas continua a lanciare razzi. Israele ha annunciato l’uccisione di due presunti capi militari del movimento islamico e di quattro membri del suo ufficio politico. Hamas accusa Israele di aver colpito con gli aerei e ucciso 70 sfollati che l’altro giorno stavano percorrendo in auto uno due “percorsi sicuri” indicati dallo stesso esercito israeliano per raggiungere il sud di Gaza. Il portavoce militare ha nega e accusa a suo volta Hamas di aver ucciso i civili.

Intanto dopo pressioni statunitensi, Israele ieri ha annunciato di aver ripreso la fornitura idrica al sud di Gaza, dove si ammassano gli sfollati, ma i palestinesi non confermano e sottolineano che la rete idrica è stata gravemente danneggiata dai raid aerei. Pagine Esteri