di Redazione
Pagine Esteri, 23 ottobre 2023 – Alcune organizzazioni non governative della Tunisia hanno deciso di boicottare i propri finanziatori occidentali che si sono schierati con Israele. Ad esempio “I Watch”, una Ong tunisina che combatte la corruzione e si batte per la trasparenza nella pubblica amministrazione, ha deciso di rifiutare da ora in avanti fondi provenienti dagli Stati Uniti dopo che Washington ha annunciato l’invio di armi a Israele e ha posto il veto su una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che prevedeva una pausa umanitaria dei bombardamenti su Gaza per permettere l’invio massiccio di aiuti umanitari alla popolazione palestinese.
Altre importanti ong progressiste e di sinistra – ad esempio OSAE, FTDES e Cartographie Citoyenne – stanno invece boicottando la fondazione tedesca “Rosa Luxemburg” a causa di una “retorica sui due stati per due popoli” accusata di mettere sullo stesso piano le responsabilità israeliane e palestinesi e di non tener conto del fatto che l’occupazione e l’apartheid impediscono la nascita di uno stato palestinese. In generale molte ong tunisine denunciano “il doppio standard” dei Paesi occidentali in merito al conflitto in Medio Oriente.
Lo scorso 18 ottobre almeno ventimila persone hanno manifestato nel centro di Tunisi contro i bombardamenti israeliani su Gaza ed esprimere solidarietà al popolo palestinese. Grandi manifestazioni si sono svolte in contemporanea anche a Sfax, Gafsa e Medenine.
La presa di posizione delle ong tunisine contro alcuni dei loro finanziatori internazionali avviene in un contesto in cui il regime di Tunisi guidato dal presidente Saied prova a varare una stretta legislativa contro le organizzazioni non governative per sottoporle ad un crescente controllo. – Pagine Esteri