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ORE 16.30

Gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso 548 palestinesi nelle ultime 24 ore, ha comunicato oggi il ministero della Sanità a Gaza. Ciò porta il bilancio delle vittime a 10.328 persone uccise dal 7 ottobre, tra cui 4.237 bambini, 2.719 donne e 631 anziani. Almeno 25.956 persone sono rimaste ferite. A Gaza risultano ancora disperse circa 2.450 persone, tra cui 1.350 bambini. Si ritiene che la stragrande maggioranza di queste persone sia morta e sepolta sotto le macerie.

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di newarab.com*

(traduzione dall’inglese di Federica Riccardi)

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato ieri che il suo Paese si assumerà la “responsabilità complessiva” della sicurezza di Gaza per un periodo indefinito dopo la fine della guerra contro l’enclave palestinese.
“Israele avrà, per un periodo indefinito, la responsabilità generale della sicurezza”, ha dichiarato in un’intervista televisiva con ABC News trasmessa lunedì. “Quando non abbiamo questa responsabilità sulla sicurezza, ciò che succede è l’eruzione del terrore di Hamas su una scala che non potevamo immaginare”, ha aggiunto.

L’esercito israeliano ha attaccato senza sosta Gaza via aria, terra e mare dal 7 ottobre, quando Hamas ha lanciato un attacco transfrontaliero. Il bilancio delle vittime a Gaza ha superato le 10.000 persone, ha dichiarato lunedì il ministero della Sanità di Gaza, tra cui più di 4.000 bambini.

Nell’intervista di lunedì, Netanyahu ha contestato le cifre del ministero della Sanità (Gaza), che secondo lui includono probabilmente “diverse migliaia” di combattenti palestinesi, anche se non ha citato alcuna prova a supporto di questa affermazione.

Nonostante i crescenti appelli per un cessate il fuoco da parte del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e di altri leader mondiali, Netanyahu ha dichiarato di non essere favorevole.

“Non ci sarà alcun cessate il fuoco – cessate il fuoco generale – a Gaza senza il rilascio dei nostri ostaggi”, ha dichiarato. “Per quanto riguarda le pause tattiche, piccole, un’ora qui, un’ora là, le abbiamo già avute in passato”, ha detto. Israele potrebbe accettare delle pause per permettere l’ingresso di beni umanitari a Gaza o per consentire agli ostaggi di lasciare il territorio palestinese assediato, ha aggiunto.

Alla domanda se dovesse assumersi la responsabilità (politica,ndr) dell’attacco del 7 ottobre, Netanyahu ha risposto “naturalmente”. Non è una questione e deve essere risolta dopo la guerra”, ha detto, aggiungendo che il suo governo non ha “chiaramente” rispettato l’obbligo di proteggere il suo popolo.

*L’articolo originale in lingua inglese è consultabile al link seguente

https://www.newarab.com/news/netanyahu-israel-take-security-responsibility-gaza