AGGIORNAMENTI 13 NOVEMBRE

ORE 22 

Indiscrezioni vorrebbero quasi conclusa la trattativa per la liberazione in tempi stretti di decine di ostaggi israeliani e stranieri in cambio, pare, di brevi “pause umanitarie” e della scarcerazione di donne e minori palestinesi detenuti in Israele. Questa sera l’ala militare di Hamas, le Brigate Qassam, hanno diffuso un video in cui si vede il corpo senza vita di una militare israeliana tenuta in ostaggio e deceduta, afferma il gruppo armato, a causa di bombardamenti israeliani.

ORE 20.15

La Mezzaluna Rossa ha rilasciato una dichiarazione in merito alla versione israeliana secondo cui, all’interno dell’ospedale al-Quds di Gaza sarebbero presenti miliziani di Hamas: ” La Mezzaluna Rossa palestinese condanna fermamente le false affermazioni delle forze di occupazione secondo cui individui armati avrebbero lanciato proiettili dall’interno dell’ospedale Al-Quds. La PRCS vede queste affermazioni come un palese tentativo di incitare a ulteriori attacchi e assedi all’ospedale, costituendo una chiara violazione del diritto umanitario internazionale” La Mezzaluna dichiara inoltre che “non ci sono persone armate all’interno dell’ospedale, né sono stati sparati colpi dall’interno. Tutti all’interno dell’ospedale sono pazienti, le loro famiglie e il personale medico. La PRCS chiede alla comunità internazionale di intervenire immediatamente per proteggere le sue équipe assediate all’interno dell’ospedale, che si trovano ad affrontare un pericolo imminente”.

 

 

 

ORE 17

Il Ministero della Salute di Gaza ha fatto sapere che almeno 100 cadaveri sono in decomposizione all’ospedale al-Shifa. I residui medici, rifiuti speciali che andrebbero smaltiti con attenzione, sono accumulati nell’ospedale. La situazione rischia di creare epidemie tra i pazienti e tra chi nell’ospedale trova rifugio. Sempre il Ministero fa sapere che sono circa 3.250 i dispersi sotto le macerie delle case bombardate, tra cui 1.700 bambini. La Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato di non essere in grado di rispondere alle numerose richieste di aiuto provenienti dalle zone a nord di Gaza perché le ambulanze non possono raggiungere l’area.

Le forze armate israeliane che hanno invaso la Striscia di Gaza hanno dichiarato di aver ucciso “21 terroristi” dopo che qualcuno avrebbe sparato contro i militari nei pressi dell’entrata dell’ospedale al-Quds. Non ci sono vittime tra i soldati, secondo i quali l’avvenimento proverebbe la presenza di uomini di Hamas nella struttura ospedaliera.

Il premier Netanyahu ha commentato gli scambi a fuoco tra Hezbollah e esercito nel nord di Israele, intimando il gruppo sciita libanese a non intensificare gli attacchi: “non devono provarci perché abbiamo mostrato solo una parte del nostro potere. Al fuoco risponderemo con un fuoco ancora più forte”. In queste ore un cittadino israeliano che era stato colpito domenica, insieme ad altre persone, da un missile anticarro lanciato da Hezbollah è morto e Israele ha bombardato con violenza le aree libanesi vicine al confine.

Tra palestinesi sono stati feriti, tra cui uno in maniera grave, durante un’incursione dell’esercito israeliano nella città di Qalqiliya, nella Cisgiordania occupata. L’esercito israeliano, dal 7 ottobre, ha ucciso a Qalqiliya 9 palestinesi, ne ha feriti 72 e arrestati 80.

 

ORE 13

Il ministero della sanità a Gaza riferisce che a causa della mancanza di elettricità e del mancato funzionamento all’ospedale Al Shifa delle incubatrici e dei respiratori sono morti 7 neonati prematuri e 27 pazienti che necessitavano la terapia intensiva.


della redazione

Pagine Esteri, 13 novembre 2023 – Due importanti ospedali di Gaza, Al Shifa e Al Quds, non possono accettare nuovi pazienti. Il personale medico avverte che i bombardamenti israeliani e la mancanza di carburante e medicine significano che i bambini ricoverati e altre persone potrebbero morire.

Il dottor Ahmed El Mokhallalati, chirurgo allo Shifa, ha detto che il bombardamento israeliano dell’edificio che ospitava le incubatrici ha costretto ad allineare i bambini prematuri su letti normali, utilizzando la poca energia disponibile per il riscaldamento.

Il portavoce militare di Israele, Daniel Hagari, aveva comunicato ieri che l’esercito avrebbe aiutato ad evacuare i bambini dallo Shifa. Ma i palestinesi dicono di non aver ricevuto alcuna istruzione su come portare in salvo 42 piccoli pazienti. Tre neonati sono già morti.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sostiene che all’ospedale è stato offerto carburante ma lo ha rifiutato. 300 litri di carburante sarebbero stati collocati all’ingresso di Shifa sabato notte ma, aggiunge il comunicato israeliano, Hamas ne avrebbe bloccato la consegna. Affermazione smentita da Muhammad Abu Salmiya, direttore dello Shifa. “Quanto sostiene l’occupazione sul nostro rifiuto di 300 litri di gasolio è una bugia. La verità è che non abbiamo elettricità per i generatori autonomi, tutti i reparti dell’ospedale sono chiusi a causa della mancanza di carburante, ad eccezione del pronto soccorso.”

La Mezzaluna Rossa palestinese ha affermato che anche l’ospedale di Al-Quds è fuori servizio, con il personale che fatica a prendersi cura dei pazienti con poche medicine, cibo e acqua. “L’ospedale Al Quds è stato isolato dal mondo negli ultimi 6-7 giorni. Nessuna via d’ingresso, nessuna via d’uscita”, ha detto Tommaso Della Longa, portavoce della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

Intanto questo pomeriggio 80 camion carichi di umanitari sono entrati dall’Egitto a Gaza. La Giordania in precedenza aveva lanciato da un elicottero un secondo lotto di aiuti per il suo ospedale da campo nel sud della Striscia. Si diffondono malattie tra gli sfollati stipati nelle scuole e in altri rifugi e che sopravvivono con piccole quantità di cibo e acqua. Pagine Esteri