della redazione

(foto di Mahmoud Fareed-WAFA)

Pagine Esteri, 11 dicembre 2023Palestinesi e agenzie umanitarie internazionali denunciano il dilagare della fame nella Striscia di Gaza ed esprimono il timore di un esodo di massa verso l’Egitto. La maggior parte dei 2,3 milioni di persone di Gaza sono state costrette ad abbandonare le proprie case e gli sfollati affermano che è impossibile trovare rifugi e cibo. Si moltiplicano perciò gli assalti ai camion degli aiuti mentre i prezzi dei pochi generi di prima necessità ancora reperibili sono schizzati alle stelle.

I camion degli aiuti rischiano di essere bloccati da persone disperate solo se rallentano a un incrocio, ha detto all’agenzia di stampa Reuters, Carl Skau, vicedirettore esecutivo del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. “La metà della popolazione muore di fame, nove su 10 non mangiano tutti i giorni”, ha aggiunto.

Ancora alla Reuters un palestinese ha riferito di non aver mangiato per tre giorni e di aver dovuto mendicare il pane per i suoi figli. “Faccio finta di essere forte, ma ho paura di crollare davanti a loro da un momento all’altro”.

1,9 dei 2,3 milioni di abitanti palestinesi di Gaza sono sfollati e le agenzie umanitarie descrivono come “catastrofiche” le condizioni di vita nelle aree meridionali della Striscia dove si concentrano gli sfollati. “Mi aspetto che presto l’ordine pubblico crolli completamente e che possa svilupparsi una situazione ancora peggiore, comprese malattie epidemiche e una maggiore pressione per lo sfollamento di massa in Egitto”, ha avvertito ieri il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

Dopo la rottura del cessate il fuoco durato una settimana, Israele ha iniziato un’offensiva di terra nel sud e da allora si è spinto da est nel cuore della città di Khan Younis, con aerei da guerra che hanno attaccato anche aree a ovest. Philippe Lazzarini (Onu), commissario generale dell’UNRWA, sabato ha accusato Israele di spingere gli abitanti di Gaza sempre più vicino al confine in modo che vadano in Egitto. Il Cairo ha da tempo avvertito che  non permetterà ai palestinesi di entrare nel suo territorio, temendo che non potranno più tornare a Gaza.

Israele dice di voler “annientare” Hamas responsabile dell’attacco del 7 ottobre in cui sono rimasti uccisi circa 1200 israeliani ed altri 240 sono stati sequestrati. Con questa motivazione ha lanciato una guerra a Gaza che si è rivelata devastante per la popolazione civile palestinese. Almeno 18.205 palestinesi sono stati uccisi e 49.645 feriti, secondo il ministero della Sanità di Gaza. Decine di migliaia di case sono state distrutte dai bombardamenti.

32 palestinesi sono stati uccisi a Khan Younis durante la scorsa notte. Il braccio armato di Hamas ha detto di aver colpito due carri armati con razzi e sparato colpi di mortaio contro le forze israeliane. Militanti e residenti hanno affermato che i combattimenti sono stati v iolenti anche a Shejaia, a est di Gaza City, a Sheikh Radwan e a Jabalia. L’ospedale Shuhada Al-Aqsa nei pressi di Deir Balah ha riferito di aver ricevuto i corpi di 40 uccisi. I medici hanno anche detto che un attacco aereo israeliano ha ucciso quattro civili in una casa a Rafah.

Oggi nella Cisgiordania occupata da Israele e nella vicina Giordania, la maggior parte dei negozi e delle attività commerciali sono rimasti chiusi in adesione allo sciopero globale a sostegno del popolo palestinese e di un cessate il fuoco immediato a Gaza. Pagine Esteri