di Redazione
Pagine Esteri, 2 gennaio 2023 – All’88° giorno di attacchi israeliani su Gaza il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia è salito ufficialmente a 22.185, in gran parte civili.
Nelle ultime ore i bombardamenti si sono intensificati soprattutto nella parte centrale e meridionale di Gaza mentre l’esercito israeliano continua ad espandere la sua offensiva di terra anche se ha annunciato che ritirerà alcune delle sue truppe dal nord di Gaza all’interno di un piano di ridispiegamento del suo schieramento militare deciso dai comandi di Tel Aviv. “Alcune unità di riservisti torneranno a casa questa settimana, sapendo che la guerra continua e che avremo ancora bisogno di loro nel 2024” ha spiegato il portavoce delle forze occupanti Daniel Hagari.
Oggi secondo i comandi militari israeliani sarebbe morto un soldato israeliano di 21 anni, portando a 174 il bilancio ufficiale dei militari di Tel Aviv uccisi negli scontri all’interno della Striscia di Gaza dall’inizio delle operazioni di terra.
Intanto all’estremità meridionale della Striscia, a Rafah, la popolazione teme l’ingresso di forze israeliane di terra che potrebbero posizionarsi al confine con l’Egitto.
Tra i raid più sanguinosi realizzati nelle ultime ore i media palestinesi segnalano un attacco aereo israeliano che ha ucciso 15 palestinesi a Deir el-Balah, nel centro di Gaza. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, sono 4.156 gli studenti palestinesi uccisi dalle forze israeliane dal 7 ottobre. Negli ultimi tre mesi nel territorio occupato sono state bombardate e danneggiate almeno 381 scuole.
Le forze occupanti hanno intensificato anche gli attacchi in Cisgiordania. L’esercito israeliano ha ucciso almeno cinque palestinesi nel corso di un raid realizzato all’alba di oggi nella città di Azzun (Qalqilia), nel nord del territorio occupato.
Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa stamattina una forza militare israeliana ha preso d’assalto Azzun e sono scoppiati scontri tra i giovani palestinesi e i soldati. Per disperdere i manifestanti l’esercito israeliano ha sparato granate stordenti, candelotti lacrimogeni e proiettili veri. Poi, i militari hanno circondato quattro giovani in un edificio residenziale e li hanno uccisi.
Dal 7 ottobre, giorno del blitz di Hamas contro Israele, almeno 320 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito e dai coloni israeliani, mentre circa 5.000 sono stati detenuti illegalmente.
Anche al confine tra Israele e Libano vanno avanti gli scontri con Hezbollah.L’esercito israeliano afferma che 5 soldati sono rimasti feriti negli ultimi attacchi delle milizie sciite libanesi che invece avrebbero perso 4 combattenti. Il governo israeliano starebbe progettando la realizzazione di un muro nel nord del paese per impedire a Hezbollah di bersagliare l’Alta Galilea con i razzi anticarro.
Intanto, secondo il giornale kuwaitiano “Al Rai”, domani il segretario generale del movimento libanese, Hassan Nasrallah, dovrebbe tenere domani un discorso a proposito della crisi apertasi il 7 ottobre, in occasione del quarto anniversario dell’uccisione del comandante dei Guardiani della rivoluzione iraniani, Qassem Soleimani. – Pagine Esteri