di Redazione
Pagine Esteri, 11 gennaio 2024 – La Cina e le Maldive hanno rafforzato in maniera sostanziale le loro relazioni, dopo il rapido peggioramento dei rapporti tra l’arcipelago e l’India, storica rivale regionale della Repubblica Popolare.
Mercoledì il neoeletto presidente maldiviano Mohamed Muizzu ha compiuto la sua prima visita a Pechino. Il presidente cinese Xi Jinping, parlando alla Grande Sala del Popolo, ha definito Muizzu “un vecchio amico” dopo aver posto le basi per ulteriori investimenti nell’arcipelago dell’Oceano Indiano con la firma di un “partenariato cooperativo strategico globale”. I due presidenti hanno assistito alla firma di venti accordi di cooperazione e Pechino si è detta disponibile a contribuire allo sviluppo delle scarse infrastrutture maldiviane. «Le relazioni tra Cina e Maldive si trovano di fronte a un’opportunità storica per avanzare verso il futuro» ha detto il leader cinese.
Muizzu è entrato in carica nel novembre scorso, dopo aver vinto una campagna incentrata soprattutto sullo slogan “India Out” (Fuori l’India) in cui definiva l’enorme influenza di Nuova Delhi una «minaccia per la sovranità» dello stato insulare. Dopo la vittoria di Muizzu, sostenuto dal Progressive Party of Maldives (PPM) e dal People’s National Congress (PNC) il governo di Malé ha chiesto ai 75 militari indiani di stanza alle Maldive di abbandonare il paese, tentando al tempo stesso di incrementare gli investimenti di aziende cinesi .
Rafforzando i legami con le Maldive, la Cina sta ponendo le basi per un aumento della propria egemonia economica e politica nell’area dopo aver già fatto lo stesso con lo Sri Lanka, anch’esso allontanatosi da Nuova Delhi. Tradizionalmente le Maldive, pur essendo un paese a maggioranza islamica, è rimasto nell’orbita politica, economica e militare della vicina India prima di un avvicinamento a Pechino iniziato nell’ultimo decennio e consolidatosi rapidamente. Stando ai dati della Banca Mondiale, la Cina è il primo creditore delle Maldive con 1,4 miliardi di dollari, seguita a grande distanza da Arabia Saudita (124 milioni) e India (123 milioni).
All’inizio della settimana India e Maldive hanno convocato i rispettivi rappresentanti diplomatici dopo che il governo di Malé ha sospeso tre viceministri responsabili di aver diffuso commenti caustici nei confronti del premier indiano Narendra Modi. I tre esponenti dell’esecutivo maldiviano non hanno preso bene la visita del leader della destra induista indiana nell’arcipelago di Lakshadweep (note in Italia come Isole Laccadive), al largo della costa indiana del Malabar, allo scopo di promuovere il turismo nell’area, definendo Modi un “pagliaccio”, un “terrorista” e un “burattino di Israele”.
Il progetto di promozione turistica delle Lakshadweep sembra destinato al lancio su vasta scala di una meta tropicale domestica alternativa proprio alle Maldive, visitate ogni anno da molti facoltosi villeggianti indiani. – Pagine Esteri