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di Eliana Riva –

Pagine Esteri, 5 febbraio 2024. Sono trascorsi otto giorni da quando a Gaza un’ambulanza della Mezzaluna Rossa è partita per soccorrere una bambina palestinese di 6 anni, Hind Hamadeh, unica sopravvissuta al fuoco dei carri armati israeliani che avrebbero circondato e colpito l’automobile in cui si trovava insieme a 6 parenti, inclusi 4 bambini.

Una coordinatrice del centralino della Mezzaluna Rossa, Rana al-Faqeh, è rimasta al telefono con la bambina per ore, provando a tranquillizzarla e a distrarla. Nonostante ciò Hind, come si può ascoltare dalla registrazione della telefonata, ha continuato a chiedere aiuto, a pregare i soccorritori di portarla via: “Si sta facendo buio e io ho paura del buio. Vieni a prendermi”. La bambina è riuscita anche a parlare con sua madre, Wissam, alla quale ha detto di essere stata ferita alle gambe e alla schiena. Durante la telefonata si sentivano i rumori degli spari.

Tutto è cominciato lunedì 29 gennaio, quando la sala operativa della PRCS ha ricevuto una chiamata di soccorso da parte di Layan, 15 anni. La ragazza chiedeva disperatamente aiuto perché l’automobile in cui si trovava, insieme ai genitori, ai due fratellini e alla cuginetta Hind, era circondata dai carri armati israeliani. Tra le urla si sentono gli spari e poi più nulla.

 

Quella mattina l’esercito israeliano aveva ordinato agli abitanti di evacuare la zona ovest della città di Gaza City per andare verso il sud della Striscia. Hind stava fuggendo insieme alla sua famiglia. “Eravamo terrorizzati e stavamo scappando da un posto a un altro”, ha spiegato Wissam. Hanno deciso di andare verso l’ospedale Ahli, nella speranza di trovare rifugio e mentre i ragazzi più grandi procedevano a piedi, Hind è salita nella macchina di suo zio. Lungo la strada si sono trovati i carri armati israeliani tutti intorno e hanno deciso di fermarsi nella stazione di servizio di Fares. Hanno chiamato i propri parenti per chiedere aiuto e uno di loro ha contattato il centralino della Mezzaluna Rossa. Quando gli operatori hanno provato a raggiungere telefonicamente lo zio di Hind, ha risposto invece sua figlia Layan la quale ha detto che i suoi genitori e i suoi fratelli erano stati uccisi e che i carri armati erano accanto alla macchina e stavano sparando verso di loro.

Yousef Zeino, volontario della Mezzaluna Rossa Palestinese di cui si sono perse le tracce

Alla telefonata successiva ha risposto Hind, di 6 anni, la quale ha detto di essere l’unica sopravvissuta nell’automobile e che anche Layan era morta. I membri della Mezzaluna Rossa hanno provato a coordinare la partenza e il percorso dell’ambulanza con l’esercito israeliano.

È un’operazione che, nella Striscia assediata dai militari israeliani, devono compiere organizzazioni internazionali, associazioni umanitarie e sanitarie e anche le agenzie delle Nazioni Unite per comunicare all’esercito il passaggio dei propri mezzi e provare a garantire la sicurezza del personale. Nonostante ciò a Gaza molte ambulanze sono state colpite e diversi operatori della Mezzaluna Rossa sono rimasti uccisi.

Ahmed Madhoun, volontario della Mezzaluna Rossa Palestinese di cui si sono perse le tracce

I due volontari partiti per raggiungere Hind, Yousef Zeino e Ahmed Madhoun, alle 18.00 circa di lunedì hanno comunicato alla sala operativa di essere arrivati sul luogo in cui si trovava l’automobile. Da quel momento, però, di loro si sono perse le tracce. Come per Hind, dopo l’interruzione delle comunicazioni.

Gli appelli quotidiani della Mezzaluna Rossa, che si è rivolta anche all’esercito israeliano per ottenere notizie, non sono riusciti al momento a ottenere risposte né informazioni. Dopo una settimana non si sa nulla della bambina né dell’ambulanza e dei due soccorritori che sembrano scomparsi nel nulla.

 

Le forze armate israeliane hanno risposto alle domande dei giornalisti affermando in un primo momento di non essere a conoscenza di “incidenti” avvenuti nell’area in cui si trovava l’automobile ma da diversi giorni la versione ufficiale è che “si sta investigando”. Sui social network, intanto, si moltiplicano gli appelli per ricevere notizie sulla sorte di Hind e dei suoi soccorritori e la notizia in queste ore sta facendo il giro del mondo. L’attenzione internazionale per la scomparsa della bimba, che purtroppo rappresenta solo una delle centinaia di terribili notizie di separazione e di morte che arrivano in queste settimane dalla Striscia di Gaza, si spera potrà esercitare una pressione abbastanza forte da riuscire a ottenere delle risposte e, magari, raggiungere la verità.