AGGIORNAMENTO
Il giornale Haaretz scrive che Israele ha creato delle “kill zone” a Gaza. Chiunque provi ad attraversarle viene colpito. L’esercito israeliano afferma che dall’inizio della guerra sono stati uccisi 9.000 “terroristi”. Funzionari della difesa e soldati, tuttavia, dicono ad Haaretz che si tratta spesso di civili il cui unico crimine è stato quello di oltrepassare una linea invisibile tracciata dall’esercito israeliano.
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della redazione
Pagine Esteri, 1 aprile 2024 – Il ministero della Sanità di Gaza riferisce oggi che l’esercito israeliano ha ritirato carri armati e veicoli blindati dall’ospedale Shifa rimasto circondato e occupato dai militari per due settimane. Aggiunge che decine di corpi sono stati trovati dentro e intorno alla struttura ospedaliera. Israele non ha ancora confermato ufficialmente il ritiro.
“Decine di corpi, alcuni dei quali in decomposizione, sono stati recuperati all’interno e nei dintorni del complesso medico”, afferma il ministero in un comunicato. L’esercito israeliano aggiunge, “si è ritirato dopo aver bruciato vari edifici dell’ospedale e averlo messo completamente fuori servizio. La portata della distruzione all’interno del complesso e degli edifici circostanti è molto grande”.
Un medico ha riferito questa mattina che sono stati recuperati più di 20 corpi e che alcuni erano stati schiacciati dai veicoli in ritirata. Ieri il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, aveva detto che 21 pazienti dello Shifa sono stati uccisi, 107 rimangono in ospedale, tra cui quattro bambini. Ghebreyesus, ha riferito anche che un attacco aereo israeliano ieri ha colpito “una tendopoli” all’interno del complesso dell’ospedale di al-Aqsa di Deir Al Balah uccidendo quattro persone e ferendone 17. Israele sostiene invece di aver “colpito un centro di comando operativo del Jihad islami”.
Con centinaia di migliaia di abitanti di Gaza sfollati a causa della guerra, centinaia di famiglie avevano cercato rifugio nel cortile e dentro l’ospedale Shifa prima dell’attacco cominciato il 18 marzo e inizialmente descritto da Israele come un’operazione “mirata” contro militanti di Hamas e Jihad che “avevano stabilito una loro base operativa nello Shifa”. Almeno 200 di questi, secondo il portavoce militare, sarebbero stati uccisi, altre centinaia arrestati. Le truppe israeliane avevano fatto irruzione per la prima volta allo Shifa a novembre.
Anche oggi si sono registrati attacchi aerei con vittime in varie zone di Gaza, mentre i combattimenti infuriano in diversi punti critici a sud come a nord del territorio. Almeno 60 palestinesi sono stati uccisi durante la notte secondo i dati riferiti dal ministero della Sanità. L’offensiva israeliana cominciata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud dello Stato ebraico (1.200 israeliani civili e militari morti e circa 250 presi in ostaggio, 130 dei quali ancora a Gaza), ha ucciso almeno 32.782 palestinesi, per lo più donne e bambini. I dispersi sono migliaia.
L’offensiva israeliana ha devastato gran parte di Gaza, comprese diverse strutture sanitarie, e gettato sull’orlo della carestia la popolazione civile palestinese. Una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 25 marzo ha chiesto un “cessate il fuoco immediato” e il rilascio di tutti gli ostaggi ma non è stata rispettata. Pagine Esteri