Pagine Esteri, 11 aprile 2024. Continua l’esodo di migliaia di persone disperate che stanno fuggendo dal paese “come se l’emergenza fosse iniziata ieri”, secondo quanto riferito dalle Nazioni Unite.

La guerra in Sudan è scoppiata il 15 aprile 2023, in seguito a uno scontro tra il capo dell’esercito, Abdel Fattah al-Burhan, e Mohamed Hamdan Dagalo, il comandante delle Rapid Support Forces (RSF), forze paramilitari precedentemente gestite dal governo.

Le forze armate sudanesi (SAF) sono l’esercito nazionale del Sudan, composte da circa 300.000 soldati e guidate da al-Burhan. L’RSF contano invece circa 100.000 soldati posizionati soprattutto nella capitale Khartoum e nella regione del Darfur. Le violenze maggiori hanno avuto inizio proprio il 15 aprile del 2023, a Khartoum, dove pesanti scontri a fuoco hanno coinvolto la popolazione terrorizzata.

Uccisioni extragiudiziali, violenze sessuali, furti sono stati denunciate da più parti. La guerra si è diffusa in diverse regioni del Paese e ha causato quasi 16.000 morti e lo spostamento di milioni di persone. Purtroppo i numeri potrebbero essere addirittura sottostimati.

Un rapporto dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, l’UNHCR, in ottobre ha dichiarato che quasi 4.000 civili sono stati uccisi e 8.400 feriti solo nel Darfur, tra il 15 aprile e la fine di agosto 2023. Pagine Esteri