AGGIORNAMENTI 

Le forze armate israeliane hanno confermato che le restrizioni  ai movimenti e alle attività per la popolazione civile, tra cui la chiusura delle scuole, emesse dal Comando del Fronte Interno rimarranno in vigore fino a lunedì alle 23 ora locale. Per alcuni questo annuncio indicherebbe che Israele intende attaccare questa notte e prevede una risposta iraniana nelle ore successive. Il gabinetto di guerra israeliano è riunito in questo momento a Tel Aviv.

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Il gabinetto di guerra guidato da Benyamin Netanyahu si riunirà alle 15:30 (14.30 in Italia) per discutere la risposta contro l’Iran. Fonti militari dicono che Israele mirerà a colpire duramente ma cercherà di evitare guerre su larga scala. Le opzioni includono attacchi o operazioni segrete contro le basi iraniane o l’industria della difesa, attacchi informatici significativi contro risorse vitali, l’eliminazione di alti comandanti iraniani in tutto il Medio Oriente.

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della redazione

Pagine Esteri, 14 aprile 2024. Come si attendeva da giorni, l’Iran ha risposto al grave raid israeliano contro la sua ambasciata a Damasco del 1° aprile lanciando la scorsa notte circa 350 droni, missili balistici e missili da crociera verso il territorio israeliano.

 Secondo Tel Aviv, quasi tutti sono stati abbattuti dalle difese antiaeree israeliane e da paesi alleati come Usa, Francia, Gb e Giordania. I pochi droni e missili entrati nello spazio aereo israeliano hanno causato danni minimi alla base militare di Netivim e il ferimento alla testa di una bambina beduina di 7 anni nel deserto del Neghev.

L’Iran ha fatto sapere di considerare chiuso lo scontro, in una sorta di pareggio tra l’attacco israeliano di inizio aprile e il suo lanciato la scorsa notte. Il gabinetto di guerra guidato dal premier Netanyahu invece sta considerando le prossime mosse e la scorsa notte sembrava sul punto di ordinare un attacco massiccio contro l’Iran. Poi l’opposizione espressa dal presidente Usa Biden a un coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra all’Iran e le pressioni del mondo contrarie a una escalation, spingono Netanyahu in queste ore a riconsiderare i suoi passi. E’ opinione diffusa che Israele comunque risponderà ma, forse, con un attacco limitato.

     Diversi esponenti della destra estrema israeliana chiedono di andare in guerra con l’Iran per affermare il dominio geopolitico di Israele nella regione e, se possibile, per distruggere le centrali atomiche iraniane. Voci più moderate invece invitano ad approfittare della solidarietà internazionale, o almeno dei governi amici, recuperata dopo mesi di critiche e di isolamento per le tante vittime civili palestinesi causate dall’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Pagine Esteri