della redazione
Pagine Esteri, 17 aprile 2024 – I carri armati israeliani sono tornati numerosi in alcune parti del nord di Gaza che avevano lasciato settimane fa, mentre nelle ultime 24 ore gli F-16 hanno colpito più volte Rafah, l’ultimo rifugio dei palestinesi nel sud della Striscia, uccidendo e ferendo decine di persone secondo la testimonianza di medici e abitanti. I mezzi corazzati ieri sono avanzati su Beit Hanoun lungo via Banat. I militari hanno circondato alcune scuole e ordinato a tutte le famiglie all’interno di uscire immediatamente. Quindi i soldati hanno arrestato decine di uomini. Oggi si registrano nuovi bombardamenti aerei nel nord di Gaza, con 12 palestinesi uccisi a Sheikh Radwan e 2 a Shujayeh, ad est del capoluogo Gaza city. Tra le zone sotto pressione anche il campo profughi di Jabaliya.
Beit Hanoun, città di 60.000 abitanti, ad ottobre fu una delle prime aree prese di mira dall’offensiva di terra israeliana. Un tempo conosciuta come “il cesto della frutta” per via dei suoi frutteti, oggi è una città fantasma, quasi del tutto rasa al suolo. Diverse famiglie erano tornate a Beit Hanoun e a Jabalia nelle ultime settimane dopo il ritiro delle forze israeliane, ma sono scappate di nuovo a causa del nuovo raid.
Ieri i raid aerei israeliani, riferiscono i media palestinesi, hanno ucciso 4 persone a Rafah – Israele conferma di volerla invadere perché sarebbe “l’ultimo bastione di Hamas” – e 11 palestinesi, compresi bambini, nel campo profughi di Al-Maghazi, nel centro della Striscia. Inoltre, un attacco aereo ha colpito un’auto della polizia nel distretto di Tuffah a Gaza City, uccidendo sette agenti. A Nusseirat, i jet hanno bombardato e distrutto quattro edifici.
Israele da parte sua riferisce di alcuni soldati feriti in combattimento, di cui uno gravemente, e di aver distrutto negli ultimi giorni lanciarazzi, tunnel e “complessi militari” usati dai combattenti di Hamas.
Intanto le Nazioni Unite denunciano che le autorità israeliane stanno ancora imponendo restrizioni agli aiuti umanitari per Gaza mentre affermano di averle revocate. La quantità di aiuti che ora entra a Gaza è controversa, con Israele e Washington che dicono che i flussi sono sensibilmente aumentati negli ultimi giorni e le agenzie umanitarie che invece li considerano ancora al di sotto dei livelli minimi, in particolare nelle aree settentrionali dove è prevista la carestia entro maggio. L’esercito israeliano afferma di aver permesso lunedì sera l’ingresso di 126 camion nel nord di Gaza e l’apertura di due panifici nel nord di Gaza in aggiunto ad un altro che ha cominciato a funzionare due giorni fa.
Il ministero della Sanità palestinese riferisce oggi che 33.866 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano dal 7 ottobre, di cui 56 nelle ultime 24 ore. Pagine Esteri.