della redazione

(foto fermo immagine da Youtube)

Pagine Esteri, 6 luglio 2024Il candidato riformista ed ex ministro della Salute Masoud Pezeshkian ha vinto il ballottaggio per le presidenziali dell’Iran battendo l’ultraconservatore ed ex negoziatore sul nucleare Said Jalili. “Pezeshkian ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi ed è diventato il prossimo presidente dell’Iran”, si legge in un comunicato del ministero dell’interno. La partecipazione si è attestata intorno al 50%.  Pezeshkian ha ottenuto circa il 54%, tre milioni di voti in più del suo avversario.

I video sui social media mostrano sostenitori di Pezeshkian che ballano per le strade di molte città e villaggi dell’Iran, mentre gli automobilisti suonano il clacson per festeggiare la sua vittoria. Nella città nordoccidentale di Urmia, città natale del nuovo presidente, gli abitanti distribuiscono dolciumi per strada.

Il ballottaggio tenuto ieri ha fatto seguito alle elezioni del 28 giugno, che avevano registrato un’affluenza alle urne storicamente bassa: oltre il 60% degli elettori iraniani si era astenuto dal voto anticipato per eleggere il successore del presidente Ebrahim Raisi, dopo la sua morte in un incidente in elicottero. L’affluenza alle urne è crollata negli ultimi quattro anni, il che, secondo i critici, indica una erosione del consenso al governo clericale principalmente per le difficoltà economiche del Paese e anche per le limitazioni alle libertà politiche e sociali.

Il risultato delle elezioni avrà un impatto limitato sulle politiche della Repubblica islamica sebbene Pezeshkian abbia dichiarato in campagna elettorale di voler rilanciare il dialogo con l’Occidente sul programma nucleare iraniano e di voler aprire il Paese a un clima sociale e politico più tollerante. Allo stesso tempo il presidente può avere qualche influenza sul tono della politica estera e interna dell’Iran e, inoltre, sarà strettamente coinvolto nella scelta del successore dell’ayatollah Ali Khamenei, la Guida suprema dell’Iran, 85 anni, che ha potere decisionale sulle principali questioni di Stato.

Molti iraniani sono scettici sulla capacità di Pezeshkian di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, poiché l’ex ministro della Salute ha dichiarato pubblicamente di non avere alcuna intenzione di scontrarsi con l’élite iraniana al potere, composta da religiosi, ufficiali della sicurezza della Guardia Rivoluzionaria (Pasdaran).

Le elezioni coincidono con l’escalation delle tensioni in Medio Oriente dovuta alla guerra tra Israele e gli alleati iraniani Hamas a Gaza e Hezbollah in Libano, nonché con la crescente pressione occidentale sull’Iran per il suo programma di arricchimento dell’uranio. Pagine Esteri