AGGIORNAMENTI 18 SETTEMBRE

Ore 20

Il bilancio delle vittime di questo secondo attacco è cresciuto. Il Ministero della Salute libanese comunica che sono 14 le persone uccise e 450 quelle ferite.

Ore 18.00

Il Ministero della sanità libanese dichiara che sono 9 i morti e 300 feriti di questa seconda ondata di esplosioni che sta sconvolgendo il Paese.

Ore 17.30

Le agenzie riportano notizie di ulteriori esplosioni di dispositivi wireless in diverse zone del Libano, compresa l’area intorno alla capitale Beirut. I media libanesi parlano di almeno tre nuove vittime nella Valle della Bekaa, nel nord-est del Libano.

Un’ulteriore ondata di esplosioni, dunque, segnalata dai media libanesi in questi minuti, il giorno dopo l’attacco che ha causato l’esplosione di migliaia di cercapersone in dotazione ai membri di Hezbollah, causando la morte di almeno 12 persone e ferendone a migliaia. Non solo in Libano ma anche in Siria.

Il New York Times riporta una forte esplosione durante i funerali dei membri di Hezbollah nella periferia di Beirut. La Croce Rossa libanese ha fatto sapere che almeno 30 squadre di ambulanze stanno rispondendo a chiamate per “esplosioni multiple” in luoghi diversi, compresi quelli del sud e dell’est del Paese. Numerose ambulanze si stanno spostando verso gli ospedali di Hamra, proprio nel cuore di Beirut. Ma sui social circolano video di esplosioni all’interno dei caffè, nei negozi, lungo le strade, nelle automobili, con incendi sviluppatisi negli edifici residenziali. Si parla di dispositivi walkie talkie ma fonti ufficiali libanesi riportano l’esplosione anche di sistemi di raccolta di energia dei pannelli solari e dispositivi biometrici.

Intanto Israele sta bombardando pesantemente il sud del Libano con gli aerei e l’artiglieria. Razzi da Hezbollah verso il nord di Israele.

ORE 8.30

Sarebbe salito a 18 il bilancio di morti dell’esplosione dei cercapersone in dotazione ai membri del movimento sciita Hezbollah innescata, secondo più fonti, da Israele che però non ha rivendicato l’attacco. Le esplosioni sono avvenute non solo in Libano ma anche in Siria dove sono dispiegati numerosi combattenti di Hezbollah.

I feriti sarebbero circa 4000, tra cui 400 in gravi condizioni. Gli ospedali libanesi, già in condizioni precarie per la crisi economica che interessa il paese, sono arrivati al punto di collasso a causa dell’afflusso del gran numero di feriti. Tra le vittime non ci sono soltanto militanti armati di Hezbollah ma anche dipendenti e funzionari civili del movimento ai quali era stato consegnato il cercapersone, un sistema di comunicazione ritenuto, fino a ieri, meno penetrabile dai servizi di intelligence. I dispositivi erano stati acquistati cinque mesi fa e stando alle indagini contenevano una piccola quantità di un esplosivo molto potente innescata ieri da un messaggio inviato simultaneamente a migliaia di dispositivi.

Domani il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, terrà un discorso sull’accaduto e sullo scontro in atto con Israele.

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della redazione

Pagine Esteri, 17 settembre 2024 – Nove persone, tra cui una ragazza e due fratelli, sono state uccise e 2800 presunti  membri di Hezbollah sono rimasti feriti (200 dei quali sono in condizioni critiche) quando radio trasmittenti e cercapersone (pagers) sono esplosi a Beirut, nella Bekaa e in altre parti del Libano. Lo comunicano fonti del ministero della sanità libanese. Un funzionario del movimento sciita, ha affermato che l’esplosione dei cercapersone è stata la “più grande violazione della sicurezza” a cui il gruppo abbia mai assistito in quasi un anno di guerra con Israele.

Secondo le tv Al Arabiya (saudita) e Al Jazeera (qatariota), la violazione della sicurezza che ha portato alle esplosioni è avvenuta contemporaneamente a Beirut, sul Monte Libano e nel sobborgo meridionale di Beirut, Dahieh, dove a fine luglio Israele ha assassinato Fuad Shukr, il comandante militare di Hezbollah. Secondo fonti libanesi, Israele sarebbe riuscito a penetrare con un cyberattack i dispositivi utilizzati dai militanti di Hezbollah.

Il movimento sciita ha invitato i suoi membri, simpatizzanti e familiari delle vittime dell’attacco odierno a non diffondere pubblicamente le immagini dei feriti negli ospedali per evitare che Israele possa identificare le vittime e colpirle in futuro.

Hezbollah fa molto affidamento sui cercapersone, un sistema di comunicazione usato molto negli anni ‘80 e ‘90 per evitare che Israele intercetti le comunicazioni dei suoi membri. I dispositivi potrebbero essere stati manomessi prima di essere distribuiti tra i membri di Hezbollah. Non è da escludere che una terza parte abbia collaborato con Tel Aviv per attivare da remoto l’esplosione.

Israele non ha rivendicato il cyberattack e l’ufficio di Benyamin Netanyahu ha preso le distanze da Topaz Luk, uno stretto collaboratore del primo ministro, che aveva lasciato intendere sui social che ci sarebbe Israele dietro l’ampio attacco ai cercapersone di membri di Hezbollah. Pagine  Esteri