della redazione
Pagine Esteri, 27 settembre 2024 – Come avvenuto a Gaza, dove si calcola che circa l’80% della popolazione sia sfollata dopo il 7 ottobre 2023, gli attacchi israeliani compiuti o minacciati spingono migliaia di civili in Libano ad abbandonare le loro case, non solo nel sud del Paese.
Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), nelle ultime 72 ore oltre 30.000 civili, principalmente profughi siriani, dal Libano hanno attraversato il confine con la Siria per sottrarsi ai bombardamenti israeliani. L’agenzia aggiunge che circa la metà di queste persone sono bambini e adolescenti e che gli uomini sono in numero inferiore rispetto alle donne. “Stanno passando da un paese in guerra a uno che ha affrontato un conflitto armato per 13 anni, una scelta estremamente difficile”, ha commentato oggi Gonzalo Vargas Llosa, il rappresentante dell’Unhcr in Siria.
Pronti a scappare anche migliaia di lavoratori filippini impiegati in Libano. Il governo di Manila ha fatto sapere che evacuerà via mare 11.000 suoi cittadini nel momento in cui le forze israeliane attraverseranno il confine con il Paese dei cedri.
I timori dei civili sono ampiamente giustificati. Israele continua i suoi raid aerei. Nelle ultime ore l’aviazione dello Stato ebraico, secondo i comunicati del portavoce militare israeliano, avrebbe colpito depositi di armi di Hezbollah, lanciarazzi ed edifici del movimento sciita a Sidone, Nabatiyeh e in altre zone del Libano meridionale. Il ministero della Sanità a Beirut, riferisce che ieri le bombe israeliane, oltre a un comandante militare di Hezbollah, hanno ucciso 94 libanesi in ogni punto del Paese, in prevalenza a Baalbek (25), nella valle della Bekaa (23) e a Nabatiyeh (26).
Da parte sua Hezbollah ha lanciato razzi verso località israeliane nei pressi del Lago di Tiberiade causando un ferito leggero. Un missile balistico partito dallo Yemen invece è stato abbattuto la scorsa notte dalle difese israeliane prima che raggiungesse Tel Aviv. Durante una visita a Safad, il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant ha ribadito che le Forze armate continueranno a martellare il Libano. “Abbiamo colpito Hezbollah molto duramente, in particolare nelle ultime settimane”, ha detto Gallant. “Continueremo e aumenteremo questo sforzo: abbiamo in programma di portare sicurezza nella città a nord e di far tornare a casa gli israeliani che sono stati evacuati”, ha affermato.
Le cose non vanno meglio a Gaza, uscita fuori dai riflettori nelle ultime settimane e dove però ogni giorno avvengono stragi di civili. Le autorità palestinesi riferiscono che gli attacchi israeliani a Gaza hanno ucciso almeno 31 persone tra giovedì e venerdì.
Quattro scuole, usate come rifugi dagli sfollati, sono state colpite nel nord della Striscia negli ultimi cinque giorni dai raid israeliani. Tra le vittime ci sono anche bambini. “Ieri, un attacco ha colpito la scuola Hafsa Falluja a Jabalia, uccidendo 11 persone. Un filmato raccapricciante mostra che tra le vittime ci sono dei bambini. Questa scuola è ora completamente distrutta”, ha dichiarato Adele Khdor, direttrice regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. “Mentre il conflitto si espande nella regione, la Striscia di Gaza continua a essere colpita dai bombardamenti. Non dobbiamo distogliere lo sguardo. I bambini di Gaza continuano a essere uccisi ogni giorno. Questo deve finire, i bambini devono essere protetti. Cessate il fuoco ora”, ha aggiunto Khdor su X.
Un altro palestinese è stato ucciso da un bombardamento su Deir al Balah nei pressi delle tende per gli sfollati allestite nel cortile dell’ospedale Al Aqsa.
Intanto il movimento islamico Hamas ha comunicato di non aver raggiunto alcun accordo con il partito rivale Fatah per l’amministrazione civile di Gaza quando finirà l’attacco israeliano. Lo ha detto Basem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas. Invece il portavoce di Fatah, Jamal Nazzal, si è rifiutato di commentare il presunto accordo, pur confermando che “nel prossimo futuro ci sarà un incontro” tra le due parti. Pagine Esteri