Redazione
Pagine Esteri, 5 dicembre 2024 – Martedì il parlamento dell’autoproclamata repubblica caucasica dell’Abkhazia – ex repubblica autonoma dell’Unione Sovietica che ha proclamato l’indipendenza dalla Georgia nel 1993 con il sostegno della Federazione Russa dopo uno scontro militare con Tbilisi durato due anni – ha votato contro l’approvazione di un accordo diretto ad agevolare massicci investimenti provenienti da Mosca.
Nel voto parlamentare, ventuno deputati hanno rigettato la ratifica dell’accordo e altri due si sono astenuti. A favore hanno votato invece altri 12 deputati.
Nelle scorse settimane il progetto di legge, che avrebbe permesso a una serie di imprese russe di fare incetta di proprietà e terreni soprattutto sulla costa del Mar Nero godendo di vantaggiosi sconti fiscali e doganali (tra cui l’IVA al 5% e l’esenzione dalle imposte sulla proprietà e sugli utili), era stato denunciato da un’ondata di manifestazioni e proteste che avevano portato anche alle dimissioni del presidente del paese, Aslan Bzhania.
L’accordo sugli investimenti russi era stato siglato lo scorso 30 ottobre a Mosca dal ministro dello Sviluppo Economico della Federazione Russa, Maxim Reshetnikov, e dalla ministra dell’Economia dell’Abkhazia Kristina Ozgan.
Secondo le autorità di Sukhumi il piano avrebbe attirato consistenti investimenti russi nella piccola repubblica caucasica, soprattutto nei settori agricolo e turistico. Il piano prevedeva anche la collaborazione per la realizzazione di nuove infrastrutture, tra le quali gasdotti, impianti per l’approvvigionamento idrico e per i trasporti.
L’opposizione ritiene però che alcune misure contenute nel documento metterebbero in forte difficoltà le imprese locali e comprometterebbero gli interessi nazionali ed economici dell’Abkhazia.
L’11 novembre, dopo l’arresto di alcuni rappresentanti dell’opposizione, sono esplose forti proteste: migliaia di manifestanti hanno bloccato una decina di ponti, occupato alcuni edifici governativi nella capitale ed assediato altri. I manifestanti hanno chiesto e alla fine ottenuto le dimissioni del presidente Bzhania. Le elezioni per la scelta del nuovo presidente dell’Abkhazia sono state convocate per il 15 febbraio. Pagine Esteri