Comunicato stampa di Survival International – 

Pagine Esteri, 11 dicembre 2024. Alla vigilia della Giornata ONU per i Diritti Umani, l’UNEP – il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente – ha pubblicato delle Linee guida per il rispetto dei diritti umani nell’ambito della conservazione della natura.

Il documento è stato emanato in risposta alle ripetute denunce delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dagli enti per la conservazione contro i popoli indigeni, derubati delle loro terre per far spazio alle Aree Protette. John Knox, ex Relatore Speciale ONU sui Diritti Umani e l’Ambiente, è stato determinante nel dare forma ai principi, che costituiscono una pietra miliare nella lotta per decolonizzare la conservazione.

Tra le denunce scioccanti che dimostrano quanto queste Linee guida fossero necessarie, ci sono le approfondite indagini di Buzzfeed – che hanno rivelato i continui abusi commessi da guardaparco finanziati dal WWF contro i Baka – e l’inchiesta del Daily Mail sulle violazioni commesse dai guardaparco di African Parks contro gli indigeni in Congo. Sono state denunciate numerose altre atrocità, molte delle quali a seguito delle indagini compiute da Survival International.

Il nuovo “Core Human Rights Principles for Private Conservation Organisations and Funders” (Principi fondamentali sui diritti umani per le organizzazioni e i finanziatori privati della conservazione) elenca gli standard minimi che dovrebbero essere rispettati da organizzazioni per la conservazione come WWF, WCS, African Parks e Conservation International.

Tra questi:

  • Tutte le organizzazioni per la conservazione e tutti i finanziatori devono garantire il rispetto dei diritti dei popoli indigeni, incluso il loro diritto all’auto-determinazione, il loro diritto alle terre, ai territori e alle risorse tradizionalmente posseduti, occupati, o altrimenti, utilizzati o acquisiti.
  • Tutte le organizzazioni per la conservazione e tutti i finanziatori non dovrebbero mai adottare o sostenere azioni che abbiano un impatto negativo sui diritti dei popoli indigeni senza prima averli consultati e aver collaborato con loro in buona fede, ottenendo e mantenendo il loro Consenso libero, previo e informato
  • Tutte le organizzazioni per la conservazione e tutti i finanziatori dovrebbero prevenire possibili impatti negativi sui diritti umani di cui potrebbero essere causa o a cui potrebbero contribuire, e cessare immediatamente qualsiasi effettivo impatto negativo possano aver causato o a cui abbiano contribuito.
  • Tutte le organizzazioni per la conservazione e tutti i finanziatori dovrebbero condizionare il loro sostegno alle attività antibracconaggio o ad altre attività delle forze dell’ordine al rispetto delle norme e gli standard internazionali sui diritti umani. Qualora tali attività non rispettino le norme e standard sui diritti umani, l’organizzazione o il finanziatore deve limitare o concludere il suo supporto.

“Il fatto che nel 2024 si siano rese necessarie simili linee guida, che definiscono i più elementari principi dei diritti umani, deve essere visto come un forte atto d’accusa verso le modalità della conservazione” ha dichiarato oggi la Direttrice generale di Survival International, Caroline Pearce. “E purtroppo, non c’è dubbio che siano tanto necessarie! L’industria della conservazione nel suo complesso, e in particolare le grandi organizzazioni per la conservazione, la fanno franca da decenni nonostante le terribili violazioni dei diritti dei popoli indigeni, e modificano il loro comportamento solo quando sono costrette a farlo dalla pressione dei loro finanziatori o da quella dell’opinione pubblica. Se queste linee guida, che codificano gli standard minimi per un comportamento etico, possono aiutare a prevenire che questi abusi accadano, allora ben vengano.”

“Ma c’è molto di più da fare! Le linee guida non prendono in considerazione il più ampio, e ormai marcio, modello tradizionale di ‘conservazione fortezza’ che ancora oggi, dopo molti decenni, si basa sul derubare i popoli indigeni dei loro territori, trasformare le loro terre in Aree Protette, e poi imporre questo esproprio con la forza. È molto semplice: la conservazione che non rispetta i diritti territoriali dei popoli indigeni viola i diritti umani riconosciuti a livello internazionale.”