della redazione

Pagine Esteri, 19 dicembre 2024 – Human Rights Watch in un rapporto diffuso oggi accusa Israele di aver provocato la morte di civili palestinesi a Gaza negando loro acqua pulita, il che, afferma l’organizzazione per i diritti umani, equivale ad atti di genocidio e sterminio.

“Questa politica, inflitta come parte di un’uccisione di massa di civili palestinesi a Gaza, significa che le autorità israeliane hanno commesso il crimine dello sterminio. Questa politica equivale anche a un atto di genocidio ai sensi della Convenzione sul genocidio del 1948″, scrive Human Rights Watch.

Sebbene il rapporto descriva la privazione dell’acqua come un atto di genocidio, Hrw sottolinea che provare il crimine di genocidio richiede di accertare un preciso intento dei dirigenti israeliani in quella direzione. Cita perciò le dichiarazioni di alcuni alti funzionari israeliani che indicano il desiderio di “distruggere i palestinesi”, il che significa, prosegue, che la privazione dell’acqua “potrebbe equivalere al crimine di genocidio”.

“Quello che abbiamo scoperto è che il governo israeliano sta intenzionalmente uccidendo i palestinesi di Gaza negando loro l’acqua di cui hanno bisogno per sopravvivere”, dichiara Lama Fakih, direttore di Human Rights Watch per il Medio Oriente.

Human Rights Watch è il secondo importante gruppo per i diritti umani che, nell’ultimo mese, ha utilizzato il termine genocidio per descrivere le azioni di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza. A inizio dicembre Amnesty International ha pubblicato un rapporto che accusa Israele dello stesso crimine contro l’umanità.

Qualche settimana fa, la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa Gallant per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Entrambi respingono le accuse.

La Convenzione sul genocidio del 1948 definisce il crimine di genocidio come “atti commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.

Il rapporto di 184 pagine di Human Rights Watch afferma che il governo israeliano ha bloccato l’afflusso di acqua a Gaza, ha interrotto l’erogazione di elettricità e limitato la fornitura di carburante, impedendo l’uso dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie di Gaza.

Di conseguenza, in molte zone della Striscia i palestinesi hanno avuto accesso solo a pochi litri di acqua al giorno, ben al di sotto della soglia di sopravvivenza di 15 litri, ha affermato il gruppo. Pagine Esteri