AGGIORNAMENTO 11 FEBBRAIO
Sono stati scarcerati Mahmoud e Ahmad Muna, arrestati domenica e processati ieri da una corte israeliana con l’accusa di “turbativa dell’ordine pubblico” per i libri in inglese e lingua araba in vendita nelle tre librerie della Educational Boookshop di proprietà della loro famiglia. Ai due librai continuano ad arrivare messaggi di solidarietà da ogni parte del mondo.
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Raid della polizia israeliana nella celebre libreria di Gerusalemme Est, Educational Bookshop, in via Salah Edin, dove ha arrestato due dei proprietari, Mahmud Muna e suo nipote Ahmad Muna, sostenendo che i libri in vendita, molti dei quali di autori ebrei e israeliani, e le iniziative culturali che propongono rappresentano una “turbativa dell’ordine pubblico”. La Procura ha chiesto un’estensione della detenzione di 8 giorni.
La polizia ha ottenuto un mandato di perquisizione per i negozi dal giudice del tribunale di Gerusalemme Chavi Tucker, e il giudice Gad Arenberg ha approvato un’estensione di un giorno della detenzione di Mahmoud e Ahmad Muna, molto conosciuti per le loro iniziative culturali nella Educational Bookshop alle quali partecipano diplomatici, giornalisti, intellettuali e molti cittadini di Gerusalemme, anche israeliani.
La Educational Bookshop ha tre sedi, due via Salah Eddin Street e una nel complesso dell’American Colony Hotel. I negozi sono specializzati in libri in arabo e in inglese sul conflitto israelo-palestinese, sul Medio oriente e sulla storia di Gerusalemme. Ieri pomeriggio, gli agenti di polizia israeliani hanno fatto irruzione nei negozi di Salah al-Din Street, hanno perquisito i locali, esaminato i libri per un lungo periodo, confiscato decine di volumi da entrambi i negozi e arrestato Mahmoud e Ahmad Muna.
“Hanno usato Google Translate sui libri e poi li prendevano”, ha detto Mourad Muna, fratello di Mahmoud. “Hanno persino trovato un giornale (israeliano) Haaretz con una foto degli ostaggi e hanno chiesto cosa fosse, dicendo che era istigazione. Hanno preso ogni libro con una bandiera palestinese”.
La notizia del raid della polizia all’Educational Bookshop ha destato clamore e incredibilità tra i palestinesi e gli stranieri che vivono e lavorano a Gerusalemme Est.