In Sudafrica la popolazione bianca rappresenta l’8% del totale e possiede i tre quarti di tutti i terreni privati del Paese. Il governo ha proposto una legge sulla riforma agraria che prevede la ridistribuzione delle terre in senso più equo. La riforma è fortemente voluta dal partito dell’ex presidente sudafricano Jacob Zuma, MK, che negli ultimi anni ha aumentato vistosamente voti e consensi, fino ad arrivare terzo alle elezioni del 2024.

Fortemente contrario alla riforma il gruppo AfriForum, che sostiene la minoranza bianca Afrikaner in Sudafrica e che ha portato avanti nelle ultime settimane una campagna di delegittimazione della proposta di legge sia sui media che negli ambienti politici statunitensi. Quando la scorsa settimana il presidente Usa Donald Trump ha ha firmato un ordine esecutivo che taglia l’assistenza finanziaria al Paese, ha citanto tra le motivazioni proprio la legge sull’esproprio della terra, oltre all’accusa di genocidio contro Israele che Pretoria ha presentato alla Corte penale internazionale.

Il governo ha difeso la legge agraria, spiegando che il suo obiettivo è quello di correggere le ingiustizie del passato. Ma il presidente Trump ha sposato la tesi dell’AfriForum secondo cui la minoranza Afrikaner, i discendenti di coloni prevalentemente olandesi del XVII secolo, sarebbe perseguitata in Sudafrica. Tale ipotesi è stata giudicata falsa e rigettata dal governo e da quasi la totalità dei partiti politici. Ma Donald Trump ha dichiarato che gli Afrikaner potranno richiedere asilo politico negli Stati Uniti perché oppressi nel proprio Paese.

Il partito MK ha presentato lunedì formale denuncia per tradimento contro AfriForum, responsabile, a suo dire, di una campagna di disinformazione con lo scopo di influenzare e ottenerne l’intervento.

Gli eventi stanno esacerbando questioni razziali che perdurano in Sudafrica dal tempo dell’Apartheid. Problemi come la disoccupazione e la differenza salariale colpiscono soprattutto la maggioranza nera rispetto alla minoranza bianca. Gli agricoltori commerciali bianchi possiedono circa 61 milioni di ettari di terreno, che rappresenta il 78% dei terreni agricoli privati e il 50% di tutti i terreni in Sudafrica. Durante l’apartheid i terreni agricoli venivano confiscati alla popolazione nera per poi essere consegnati ai coloni bianchi. L’obiettivo di una graduale ridistribuzione è stato per questo sempre di primaria importanza nel Sudafrica post-apartheid. Pagine Esteri