AGGIORNAMENTO 23 FEBBRAIO
Centinaia di migliaia di libanesi, non pochi dei quali rientrati nel paese nei giorni scorsi dall’Africa e dall’America latina, stanno affluendo allo stadio Camille Chamoun Sport City e nell’area circostante per partecipare ai funerali di Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah ucciso da Israele lo scorso 27 settembre, e del suo possibile successore Hisham Safieddine, morto pochi giorni dopo in un altro raid aereo. Due discorsi contrapposti si confrontano sui social e sui media sullo sfondo dei riti pubblici. Il primo, dei sostenitori di Hezbollah, spinge verso la mobilitazione e la partecipazione ai riti funebri e a un evento che vuole anche confermare la rilevanza politica e la forza del movimento sciita, nonostante i colpi che ha subito lo scorso anno. Per gli analisti i funerali sono un referendum sulla popolarità del partito guidato per decenni da Nasrallah.
Il secondo, degli avversari di Hezbollah con in testa la tv MTV, punta a dissuadere le persone dal partecipare.
Mohammed Mahdi, figlio di Nasrallah, è tra i più impegnati a promuovere sui social la mobilitazione. “Oggi non riguarda solo la partecipazione al funerale, significa anche prendere posizione rinnovando la promessa e dicendo: ‘Siamo al tuo servizio, Nasrallah’ “, ha scritto.
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21 FEBBRAIO
Centinaia di migliaia di persone sono attese domenica allo stadio Camille Chamoun, nella periferia sud di Beirut, per il funerale dell’ex leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e del suo probabile successore Hashem Safieddine, entrambi uccisi da Israele rispettivamente il 27 settembre e il 3 ottobre. Il movimento sciita sta preparando da settimane una giornata che a suo avviso dovrà essere solenne e rendere onore a Nasrallah che, non solo in Libano, era considerato come il più importante e carismatico leader politico arabo oltre che un avversario implacabile di Israele.
L’evento nelle intenzioni di Hezbollah però dovrà anche riaffermare la sua rilevanza nelle vicende politiche interne libanesi. Dopo l’inizio del cessate il fuoco con Israele seguito ai bombardamenti violenti dello Stato ebraico nel sud del Libano e a Beirut che hanno fatto migliaia di morti, il movimento sciita ha subito enormi pressioni interne ed internazionali che, tra le altre cose, lo hanno costretto ad accettare l’elezione a presidente del comandante militare Joseph Aoun, suo avversario e sostenitore dell’alleanza con gli Stati uniti, la Francia e l’Occidente. E ora sono forti le pressioni della destra libanese per il disarmo di Hezbollah, ritenuto però assai improbabile.
Hezbollah ha inoltre perduto un alleato importante come il presidente siriano Bashar Assad, fuggito dal suo paese a dicembre dopo la presa di Damasco da parte di forze jihadiste ora al potere.
Per Hassan Nasrallah sono stati organizzati di fatto dei funerali di Stato, e la folla includerà partecipanti da diversi paesi e da tutto il Libano. Mentre la presenza di esponenti politici e religiosi libanesi strettamente allineati con Hezbollah è garantita, la partecipazione di altri resta incerta a causa della pressione esterna e interna che li spinge a prendere le distanze da Hezbollah. I rappresentanti delle istituzioni saranno presenti sono in minima parte. Joseph Aoun, ad esempio, non sarà presente di persona. Il presidente ha ripetutamente affermato che solo lo Stato può usare la forza militare, una chiara critica a Hezbollah che, dopo l’attacco di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre 2023, diede appoggio ai palestinesi avviando una guerra di attrito sul confine con Israele. Anche lo speaker del Parlamento, Nabih Berri, stretto alleato di Hezbollah, deve ancora confermare la sua presenza. Se parteciperà, rappresenterà anche il capo dello Stato. Improbabile la presenza al funerale del Primo Ministro Nawaf Salam, un altro oppositore di Hezbollah.
Lunedì nella dichiarazione relativa alla nascita del nuovo governo, Salam ha omesso il termine “resistenza” — un’etichetta rivendicata da Hezbollah — per la prima volta dall’Accordo di Taif più di 30 anni fa. L’ex presidente Michel Aoun, 92 anni, non dovrebbe presenziare di persona alla cerimonia, ma probabilmente invierà un rappresentante. Gebran Bassil, leader del Free Patriotic Movement (FPM) fondato da Aoun, dovrebbe adottare una posizione simile. Per quanto riguarda la comunità drusa, Walid Jumblatt, ex leader del Partito socialista progressista, ora guidato dal figlio Taymour, invierà una delegazione.
Sul fronte sunnita, diversi ex primi ministri hanno ricevuto inviti personali da Hezbollah. Saad Hariri che è tornato di recente sulla scena politica libanese dopo un’assenza di tre anni, non parteciperà. Le tensioni tra Hezbollah e la famiglia Hariri restano radicate, con membri del movimento sciita condannati dal “Tribunale speciale per il Libano” per l’assassinio del 2005 di Rafik Hariri, padre di Saad ed ex primo ministro. Accuse sempre respinte da Hezbollah.
I leader dei partiti di destra Kataeb e Forze Libanesi (LF), non sono stati invitati ai funerali. Le divisioni tra questi partiti e il movimento sciita sono laceranti. Sarà assente anche il patriarca maronita Bechara Rai.