Lo scorso 11 febbraio lo scalo militare di Amendola (Foggia), sede del 32° Stormo dell’Aeronautica Militare, ha ospitato l’”F-35 Air Chiefs Meeting”, l’incontro che riunisce periodicamente i Capi delle Forze Aeree delle Nazioni che impiegano il cacciabombardiere (a capacità nucleare) di 5ª generazione F-35, e di quei Paesi che hanno comunque formalizzato la volontà di dotarsene.

L’evento è stato promosso dal Comando dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti d’America in Europa e in Africa e ha visto la partecipazione dei vertici dei Comandi aerei di Belgio, Germania, Danimarca, Svizzera, Grecia, Regno Unito, Canada, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Finlandia e finanche di Israele che ha utilizzato negli ultimi mesi i caccia F-35 contro Gaza e nei raid contro Siria, Libano e Yemen.

“Obiettivo del meeting ad Amendola è stato quello di rafforzare l’interoperabilità e l’integrazione tra le Forze Aeree di tutti i Paesi che impiegano o impiegheranno in Europa e nel mondo il velivolo di 5ª generazione, per massimizzare il ritorno in termini di capacità operative esprimibili”, riporta la nota emessa dall’Ufficio stampa dell’Aeronautica Militare italiana. “Gli Air Chief ospiti presso il 32° Stormo si sono confrontati sui temi della condivisione delle informazioni, del supporto tecnico operativo reciproco, dei metodi per migliorare l’operatività, l’interoperabilità e l’integrazione con gli assetti di 4ª generazione, allineando le prospettive sulle sfide comuni, fra cui la deterrenza che i Paesi F-35 User in modo combinato possono garantire contro le minacce comuni”.

Nel corso del vertice dei Capi delle aeronautiche militari ad Amendola è stata vagliata la possibilità di incrementare l’interoperabilità anche nell’ambito manutentivo e della logistica dei cacciabombardieri di quinta generazione.

“L’F-35 Air Chiefs Meeting ha confermato la sua rilevanza strategico-operativa, garantendo negli incontri a cadenza di massima semestrale un forum per monitorare i progressi delle iniziative che vengono presentate dai warfighter e fornire indirizzi strategici-operativi condivisi”, aggiunge l’Aeronautica Militare italiana. “L’evento fornisce altresì la possibilità di condividere tutte le lezioni apprese nel corso degli anni di operazioni F-35, le sfide da affrontare e le soluzioni da individuare, mettendo a sistema tutte le competenze e le esperienze dei Paesi partecipanti in un costante dialogo costruttivo, sempre teso a garantire la massima interoperabilità e l’espressione delle capacità operative del sistema d’arma”.