Le esportazioni di armi israeliane hanno raggiunto la cifra record di 14,8 miliardi di dollari nel 2024, nonostante lo Stato di Israele stia affrontando crescenti critiche per il suo attacco distruttivo a Gaza che ha ucciso almeno 54mila palestinesi. Il Ministero della Difesa ha annunciato oggi i dati, sottolineando che il 54% delle esportazioni di armi è stato diretto ai Paesi europei.
Lo scorso anno, i sistemi di difesa aerea israeliani hanno rappresentato quasi la metà delle esportazioni totali, trainati da importanti accordi con nazioni europee e asiatiche. In particolare, Israel Aerospace Industries ha firmato un contratto da 3,8 miliardi di dollari con la Germania per il sistema di difesa missilistica Arrow 3, segnando il più grande accordo nella storia israeliana. Anche i sistemi Barak MX di IAI e David’s Sling di Rafael hanno registrato una forte domanda.
La domanda europea è stata alimentata dagli aiuti militari all’Ucraina, compresi i trasferimenti di armi dalle scorte nazionali e dai programmi per accrescere le capacità offensive e difensive.
Il record di vendite è stato raggiunto nonostante lo scorso anno le aziende israeliane siano state escluse da diverse importanti fiere della difesa in Europa. Inoltre il Ministero della Difesa spagnolo ha recentemente sospeso un contratto da 300 milioni di dollari con Rafael per missili anticarro e in precedenza aveva annullato un accordo da 6,6 milioni di dollari per munizioni con Elbit Systems.
Nonostante queste battute d’arresto, l’Europa ha superato l’Asia-Pacifico diventando il principale mercato di armi per Israele. Le esportazioni verso l’Asia-Pacifico sono diminuite dal 25% al 23% delle vendite totali.
Le esportazioni verso i Paesi arabi che hanno normalizzato le relazioni con Israele in base agli Accordi di Abramo del 2020 sono salite al 12%, rispetto al 3% del 2023. Tra queste, il Marocco ha firmato un accordo all’inizio di quest’anno per gli obici ATMOS di Elbit, per un valore compreso tra 150 e 200 milioni di euro. In precedenza, aveva acquistato il sistema missilistico PULS e, secondo alcune fonti, il sistema Barak MX di IAI e un satellite da ricognizione.
L’aumento delle vendite all’estero è stato sostenuto anche da un aumento dei contratti tra governi, che hanno rappresentato il 54% di tutti gli accordi nel 2024, in aumento rispetto al 35% dell’anno precedente. Tali accordi spesso aggirano le lunghe procedure di appalto e consentono un’attuazione più rapida.
Le esportazioni belliche israeliane hanno raggiunto livelli record per il quarto anno consecutivo e il loro valore è raddoppiato negli ultimi cinque anni.