Bezalel Smotrich non perde tempo. Il ministro delle finanze israeliano di estrema destra ha annunciato ieri che sono in corso le elaborazioni per l’annessione del territorio nella Cisgiordania occupata, dove i palestinesi intendono – assieme alla Striscia di Gaza e Gerusalemme Est – proclamare il loro Stato indipendente. Durante una conferenza stampa tenuta a Gerusalemme, Smotrich è apparso accanto a una mappa che indicava l’annessione della maggior parte della Cisgiordania, ad eccezione di sei grandi città palestinesi, tra cui Ramallah e Nablus.
Smotrich ha affermato di volere che “il massimo territorio e il minimo della popolazione (palestinese)” siano sotto la sovranità israeliana. Quindi ha esortato il premier Netanyahu ad accettare il suo piano, che è in fase di elaborazione da parte di un dipartimento del Ministero della Difesa sotto la sua supervisione.
“È giunto il momento di applicare la sovranità israeliana alla Giudea e alla Samaria (i nomi biblici che in Israele usano per la Cisgiordania palestinese, ndr), di eliminare una volta per tutte dall’agenda l’idea di dividere la nostra piccola terra e di stabilire al suo centro uno Stato terroristico”, ha affermato.
“Chi può difendere uno Stato con una profondità strategica così ridotta? Ed è per questo che l’obiettivo della sovranità è quello di rimuovere, una volta per tutte, uno Stato palestinese dall’agenda. E questo si ottiene applicando (la sovranità) a tutto il territorio, ad eccezione dei centri abitati arabi. Non ho alcun interesse a permettere loro di godere di ciò che lo Stato di Israele ha da offrire”, ha affermato.
Smotrich, un leader dei coloni, chiede da tempo l’annessione della Cisgiordania, che Israele conquistò nella guerra in Medio Oriente del 1967. Tuttavia, non sono al momento chiaro le misure concrete che potrà prendere il governo Netanyahu. In queste settimane in Israele si è parlato di annessione in risposta al prossimo riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di diversi Paesi occidentali.
Peraltro, dopo le dichiarazioni di Smotrich, un funzionario degli Emirati ha affermato che l’annessione israeliana della Cisgiordania rappresenterebbe una “linea rossa” per Abu Dhabi che ha stabilito legami formali con Israele nel 2020 in base all’Accordo di Abramo mediato dagli Stati Uniti. Un portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha avvertito che “qualsiasi annessione o attività di insediamento da parte di Israele è illegittima, condannata e inaccettabile”.
Nel 2024 le Nazioni Unite hanno proclamato che l’occupazione israeliana dei territori palestinesi, compresa la Cisgiordania, e dei suoi insediamenti era illegale e doveva cessare il prima possibile.