Pagine Esteri – Subito dopo l’omicidio dell’attivista di estrema destra Charlie Kirk, assassinato da un cecchino il 10 settembre mentre si trovava all’interno del campus della Utah Valley University, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso che la sua amministrazione avrebbe trovato i responsabili del gesto assicurando che questi andavano cercati nella sinistra radicale.
«Per anni, la sinistra radicale ha equiparato meravigliosi americani come Charlie ai nazisti e ai peggiori serial killer. Questo tipo di retorica è direttamente responsabile del terrorismo a cui assistiamo oggi nel nostro Paese» ha sentenziato Trump parlando dallo Studio Ovale.
Poco dopo per l’omicidio è stato arrestato un giovane, Tyler Robinson, il cui profilo non corrisponde affatto a quello dell’attivista di un’organizzazione di sinistra radicale. Robinson, infatti, che proviene da una famiglia di fede trumpiana e ultraconservatrice, educato al culto delle armi e assiduo gamer, sembra abbia pianificato l’attentato sulla base del suo legame con una persona transgender, una delle categorie sociali prese sistematicamente di mira dalla violenta propaganda di Kirk e degli ambienti Maga di cui il 31enne era uno degli esponenti di spicco e tra i volti più noti, soprattutto al pubblico giovanile.
Nonostante i fatti sconfessino l’inquilino della Casa Bianca, Trump e la sua amministrazione stanno approfittando dell’omicidio per scatenare un’ondata di odio e di rappresaglie contro tutti coloro che non si allineano alle celebrazioni della figura di Kirk.
L’infosfera statunitense continua da giorni ad essere occupata da messaggi di odio nei confronti di chi professa giudizi o ideologie considerate nemiche della “grande America” e del trumpismo.
«La sinistra è il partito degli assassini» ha scritto ad esempio il magnate Elon Musk, proprietario del social X. «È ora che l’amministrazione Trump chiuda, tagli i fondi e perseguiti ogni singola organizzazione di sinistra. La sinistra è una minaccia per la sicurezza nazionale», ha scritto invece Laura Loomer, un’altra influencer di estrema destra che ha legami diretti con la Casa Bianca.
«L’ultima volta che la sinistra radicale ha orchestrato un’ondata di violenza e terrore, J. Edgar Hoover vi ha posto fine in pochi anni. È tempo (…) di infiltrarsi, irrompere, arrestare e imprigionare tutti i responsabili di questo caos» ha tuonato Christopher F. Rufo, un’altra figura influente del movimento reazionario americano.
Il richiamo all’ex direttore dell’FBI e alla sua “caccia alle streghe” contro gli esponenti del Partito Comunista dopo il secondo conflitto mondiale non è casuale. È esattamente la strategia alla quale si ispira la crociata del governo e dell’universo MAGA contro tutto ciò che negli Stati Uniti può odorare di progressismo.
Quella di sinistra «è un’ideologia (…) che odia tutto ciò che è buono, giusto e bello, e celebra tutto ciò che è deforme, contorto e depravato. È un’ideologia in guerra con la famiglia e la natura. È invidiosa, maligna e senz’anima» ha detto Stephen Miller, tra gli ideologi più fidati di Trump e autore del “Progetto 2025”, un programma reazionario stilato dalla Heritage Foundation alla quale si ispira l’amministrazione federale.

Charlie Kirk con Donald Trump
Kirk è stato scelto come icona e martire sul quale costruire una vasta e aggressiva campagna contro i nemici politici del partito repubblicano trumpizzato, mentre il governo federale invia la Guardia Nazionale in una lista sempre più lunga di città governate da esponenti democratici o indipendenti che vengono di fatto esautorati dalla gestione dell’ordine pubblico.
Alla crescente militarizzazione dei territori, alle brutali e continue retate contro gli immigrati non in regola con i documenti, agli arresti e alle espulsioni degli attivisti filopalestinesi, si somma ora una stretta senza precedenti alla libertà di espressione, di manifestazione e di organizzazione.
Mercoledì scorso, durante la sua visita a Londra, Donald Trump ha annunciato di aver classificato come ‘organizzazione terroristica” il movimento antifascista, definendolo «un pericoloso, malato, radicale pasticcio di sinistra». Il presidente ha informato che ha dato mandato alle istituzioni statali di perseguire il movimento e di indagare sui suoi finanziatori.
In realtà quella che si definisce semplicemente con il termine “Antifa” non è un’organizzazione centralizzata, ma una rete informale di gruppi e attivisti che si definiscono anticapitalisti, anarchici o comunisti. Ma ciò non sembra costituire un ostacolo per Trump che ha giurato pesanti ritorsioni contro gli antifascisti e le sinistre radicali, accusate di incitare alla violenza già all’indomani delle proteste seguite dall’omicidio di George Floyd da parte di alcuni poliziotti di Minneapolis nel 2022.
Come se non bastasse centinaia di dipendenti di aziende e università degli Stati Uniti sono già stati licenziati o pesantemente sanzionati per alcuni commenti – ritenuti inappropriati dalle autorità o dalle direzioni delle imprese – sulla morte e sulla figura di Kirk.
La CNN ha pubblicato un’inchiesta sulla creazione da parte dell’estrema destra di vere e proprie liste di proscrizione. L’inchiesta riguarda soprattutto il sito “Chiarlie’s Murderers” (gli assassini di Charlie) che raccoglie da giorni segnalazioni di messaggi pubblicati sui social da persone che criticano la figura di Kirk visto il suo ruolo di agitatore reazionario. Il sito avrebbe ricevuto già 30 mila segnalazioni di commenti tratti dai social e annuncia ora che si trasformerà in un «archivio di attivisti radicali che inneggiano alla violenza». Molti degli autori dei commenti “non conformi” sono stati fatti oggetto di molestie e minacce da parte degli utenti di “Chiarlie’s Murderers”.
La CNN riporta il caso della giornalista indipendente canadese Rachel Gilmore che, per aver scritto di essere “terrorizzata” dalle ritorsioni dei “fan dell’estrema destra” dopo l’omicidio di Kirk, è stata oggetto di una violenta raffica di minacce. Un altro episodio segnalato dalla rete statunitense riguarda un dipendente della Middle Tennessee State University, licenziato in tronco dopo che la senatrice repubblicana Marsha Blackburn aveva denunciato che l’uomo aveva scritto sui social di non provare compassione per l’influencer di estrema destra assassinato.
Intanto il governo del Texas ha informato di voler sospendere le licenze di insegnamento di 180 insegnanti delle scuole pubbliche che si sarebbero distinti anche in questo caso per commenti critici sui social. Vari dipendenti della Delta e della American Airlines sono stati già licenziati per lo stesso motivo dalle rispettive compagnie aeree.
D’altronde Pam Bondi, ex avvocato di Trump e ora Procuratore generale degli Stati Uniti, ha affermato che i dirigenti aziendali sarebbero obbligati a denunciare i dipendenti che hanno espresso commenti negativi sulla figura di Kirk.
Finora la vittima più nota di questa nuova caccia alle streghe è Jimmy Kimmel, il conduttore di un popolare programma televisivo notturno che la rete ABC ha sospeso a tempo indeterminato a causa di alcuni commenti sull’influencer di estrema destra assassinato. L’annuncio è giunto dopo che “Nexstar Media”, proprietaria di una vasta rete di canali negli Stati Uniti affiliati alle principali reti televisive, ha annunciato che non avrebbe più trasmesso lo show.
In un post sul suo social Truth, Donald Trump non solo ha definito una buona notizia il licenziamento di Kimmel, ma ha anche chiesto la sospensione del programma notturno di Seth Meyers sulla NBC. La stessa sorte è toccata nei giorni scorsi a Matthew Dowd, commentatore della tv MSNBC, che aveva definito Kirk «una delle figure più divisive e che ha costantemente promosso un discorso di odio», e l’editorialista del The Washington Post, Karen Attiah, che si era limitata a ricordare una delle affermazioni più eloquenti dell’ideologo di estrema destra appena scomparso: «Le donne nere non hanno la capacità di elaborazione cerebrale necessaria per essere prese sul serio. Bisogna rubare il posto a una persona bianca per essere presi sul serio». Le autorità americane hanno anche ritirato il visto ad un giornalista tedesco, accusato di aver “parlato male” del nuovo eroe della destra Maga. Pagine Esteri
* Marco Santopadre, giornalista e saggista, si occupa di geopolitica e movimenti sociali. Scrive anche di Spagna e movimenti di liberazione nazionale. Collabora con Pagine Esteri, il Manifesto, El Salto Diario e Berria.