Per tutta la notte, gli avvocati di Adalah hanno fornito assistenza legale a circa cento dei 145 partecipanti della Freedom Flotilla Coalition e della Thousand Madleens Flotilla, le cui imbarcazioni sono state intercettate e sequestrate dalle forze navali israeliane mentre erano in acque internazionali dirette verso Gaza. Le navi sono state rimorchiate fino al porto di Ashdod, dove i passeggeri sono stati sottoposti a procedure di identificazione e interrogatori.
La maggior parte di loro è stata poi trasferita nella prigione di Keziot, nota per le condizioni dure e per i trattamenti degradanti denunciati da organizzazioni per i diritti umani. Tre partecipanti con cittadinanza israeliana sono stati trattenuti per ulteriori interrogatori di polizia e dovrebbero comparire oggi davanti al tribunale di Ashkelon.
Secondo quanto riferito da Adalah, alcuni parlamentari stranieri presenti a bordo sarebbero stati espulsi tra la tarda serata di mercoledì e le prime ore di giovedì. L’organizzazione sta cercando conferme ufficiali dalle autorità israeliane.
Numerosi partecipanti hanno denunciato violenze fisiche, umiliazioni e trattamenti disumani durante e dopo l’intercettazione: calci, schiaffi, tirate di capelli, spintoni e costrizioni fisiche. Alcuni hanno raccontato di essere stati obbligati a inginocchiarsi per ore con la testa china e le mani legate dietro la schiena, o a restare seduti sulle ginocchia sotto il sole. Altri hanno riferito di essere stati insultati e costretti a ripetere frasi degradanti, tra cui dichiarazioni di amore per Israele o di disprezzo verso i propri paesi d’origine.
Le udienze davanti ai tribunali sono previste per oggi, giovedì 9 ottobre. Gli avvocati di Adalah si trovano attualmente nella prigione di Keziot e presso il tribunale di Ashkelon per seguire i casi, incontrare i partecipanti e chiedere l’accesso agli ultimi cinque membri della Global Sumud Flotilla ancora detenuti.