Pagine Esteri, 20 settembre 2021 – Un viaggio da nord a sud, dai ghiacciai alpini alle coste siciliane per raccontare le fragilità dell’Italia. E’ quello che ha fatto Stefano Liberti, giornalista, africanista, autore di “Terra bruciata. Come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita” (Rizzoli), per capire e spiegarci gli effetti che il riscaldamento globale sta provocando nel nostro paese, tra i più esposti a questo pericolo che riguarda l’intero pianeta. Un’indagine ampia che non riguarda solo il territorio che abitiamo e i riflessi che il cambiamento del clima sta avendo sull’agricoltura, il turismo e vari settori economici. Liberti descrive anche i riflessi sulla nostra salute che un modello di produzione, l’idea che il profitto sia l’unico valore e più in generale una visione del mondo dell’esistenza, hanno sulla nostra salute.

Pagine Esteri ha intervistato Stefano Liberti in occasione dell’uscita dell’edizione tascabile di “Terra Bruciata”.

Terra bruciata. Come la crisi ambientale sta cambiando l’Italia e la nostra vita

 

 

Stefano Liberti, 47 anni, ex giornalista de Il manifesto, ha pubblicato nel 2004 “Lo Stivale meticcio – L’immigrazione in Italia oggi”. È del 2011 “Land grabbing” (Minumum Fax) sull’accaparramento delle terre su scala mondiale. Nel 2016 ha pubblicato “I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che distrugge il pianeta” (Minimum Fax). Nel 2019 insieme a Fabio Ciconte, ha scritto per Laterza “Il grande carrello – Chi decide cosa mangiamo”, un viaggio nella grande distribuzione organizzata del cibo.