della redazione –
Pagine Esteri, 7 giugno 2022 – La Repubblica Democratica del Congo (RDC) e il suo presidente Felix Tshisekedi hanno accolto ieri a Kinshasa il re del Belgio Filippo in quella che è considerata una visita storica nel paese dell’Africa centrale un tempo colonizzato e governato brutalmente dal piccolo Stato europeo. Il monarca resterà sei giorni nella RDC per portare a buon fine la riconciliazione definitiva tra i due paesi.
La visita di re Filippo è la prima da quando è salito al trono nel 2013. Suo padre, re Alberto II, visitò il paese nel 2010. Il monarca belga terrà oggi una cerimonia con i dirigenti congolesi al parlamento a Kinshasa. Venerdì terrà un discorso agli studenti universitari nella città meridionale di Lubumbashi. Domenica infine visiterà la clinica del ginecologo Denis Mukwege, co-vincitore del Premio Nobel per la Pace 2018 per la sua lotta alla violenza sessuale, nella città orientale di Bukavu.
Il portavoce del governo congolese Patrick Muyaya ha detto ai giornalisti che il Belgio e la Repubblica Democratica del Congo stanno avviando una “nuova partnership”. “Non dimentichiamo il passato ma guardiamo al futuro”, ha aggiunto. Il primo ministro belga Alexander De Croo, che accompagna re Filippo, parla di “momento storico” e auspica la possibilità di stringere legami futuri più stretti.
La colonizzazione dell’attuale RDC da parte del Belgio è stata una delle più dure imposte dai paesi europei che hanno preso il controllo della maggior parte dell’Africa tra la fine del XIX e il XX secolo. Re Leopoldo II, fratello del bis bisnonno di Filippo, supervisionò la conquista di questa vasto territorio africano, governandolo come sua proprietà personale tra il 1885 e il 1908 prima che diventasse una colonia. Gli storici hanno accertato che milioni di persone sono state uccise, mutilate o sono morte di malattia poiché sono state costrette a raccogliere gomma per ordine di Re Leopoldo. La terra fu saccheggiata per la sua ricchezza mineraria, di legname e avorio. L’ascesa di Black Lives Matter, inizialmente una reazione alla violenza della polizia negli Stati Uniti e ora un movimento antirazzista globale, ha spinto in Belgio la rimozione di diverse statue dell’era coloniale in Belgio.
Il Belgio si prepara a restituire a Kinshasa un dente di Patrice Lumumba, eroe della lotta anticoloniale e primo ministro di breve durata del Congo indipendente. Lumumba fu assassinato da separatisti congolesi e mercenari belgi nel 1961 e il suo corpo fu disciolto nell’acido, ma il dente fu tenuto come trofeo da uno dei suoi assassini, un agente di polizia belga. Secondo Bruxelles il re dovrebbe anche discutere la questione della restituzione delle opere d’arte congolesi saccheggiate durante l’era coloniale.
Il viaggio di re Filippo arriva in un momento di accresciuta tensione tra Kinshasa e il vicino Ruanda per le rinnovate violenze nel Nord Kivu. La RDC accusa il Ruanda di sostenere la rinascita della milizia M23 nell’est del paese, scosso da massacri e violenze da quasi 30 anni. Dopo il genocidio tutsi in Ruanda nel 1994, alcuni degli autori dei massacri fuggirono nella RDC. Pagine Esteri