Pagine Esteri, 27 aprile 2023 –  Le guardie turche uccidono e torturano i civili siriani che cercano di entrare nel Paese per fuggire dalla guerra. Human Rights Watch ha pubblicato oggi, 27 aprile, un rapporto in cui chiede al governo turco di intervenire, perseguire e punire le guardie di frontiera che si rendono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, comprese le uccisioni illegali.

Questo tipo di azioni avviene da molto tempo e l’organizzazione umanitaria si rivolge direttamente al governo turco, perché ponga fine all’impunità di lunga data per gli abusi contro i richiedenti asilo.

Human Rights Watch ha scritto ai ministri turchi della giustizia, degli interni e della difesa il 20 aprile 2023, chiedendo aggiornamenti su due casi in particolare: l’11 marzo 2023 le guardie di frontiera turche hanno brutalmente picchiato e torturato un gruppo di otto siriani che stava tentando di entrare irregolarmente in Turchia. Un uomo e un ragazzo sono morti durante la custodia turca, mentre gli altri sono rimasti gravemente feriti. Sei guardie sono sotto inchiesta da parte delle autorità turche per il loro presunto ruolo nell’attacco. Il 13 marzo, una guardia di frontiera turca ha sparato e ucciso un uomo siriano di 59 anni che stava arando la sua terra in un’area adiacente al confine.

“I gendarmi e le forze armate turche incaricati del controllo delle frontiere abusano regolarmente e sparano indiscriminatamente ai siriani lungo il confine siriano-turco, con centinaia di morti e feriti registrati negli ultimi anni”, ha dichiarato Hugh Williamson, direttore per l’Europa e l’Asia centrale di Human Rights Watch. “Le uccisioni arbitrarie di siriani sono particolarmente eclatanti e fanno parte di un modello di brutalità da parte delle guardie di frontiera turche che il governo non è riuscito a frenare o indagare in modo efficace”. Dall’inizio del 2023, l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha registrato 11 morti e 20 feriti lungo il confine siriano/turco causati dalle guardie di frontiera turche. Pagine Esteri