di Marco Santopadre
Pagine Esteri, 4 maggio 2023 – Il prossimo 14 maggio, a pochi mesi dal terremoto che ha devastato molte regioni, in Turchia si svolgeranno delle elezioni cruciali in un paese spaccato tra i partiti che sostengono il presidente Recep Tayyip Erdoğan, al potere ormai da più di due decenni, e le opposizioni di destra, centro e sinistra che tentano la spallata.
A vincere la sfida delle presidenziali, affermano i sondaggi, potrebbe essere il leader del Partito Repubblicano Popolare, Kemal Kılıçdaroğlu, il quale ha promesso profonde riforme del sistema politico e cambiamenti consistenti nel posizionamento della Turchia a livello internazionale ma che, anche in caso di vittoria, potrebbe avere non pochi problemi a formare un governo stabile e duraturo.
Pagine Esteri ha intervistato il giornalista turco Murat Cinar per capire se effettivamente questa volta le possibilità di una sconfitta del “sultano” sono consistenti e sul perché sta venendo meno nel paese un consenso che ha permesso al leader del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP) di dominare la scena politica turca così a lungo. Pesano la crisi economica e la violazione dei diritti umani e politici dei dissidenti e delle minoranze – Pagine Esteri
Murat Cinar, giornalista e formatore, risiede in Italia (a Torino) dal 2002. Collabora a numerose testate italiane e turche ed è autore di alcune pubblicazioni, tra le quali “Ogni luogo è Taksim” (Rosenberg&Sellier) e “Undici storie di resistenza, undici anni della Turchia” (EBS Print).