di Antonio Mazzeo – 

Pagine Esteri, 7 settembre 2023. Droni killer e cacciabombardieri in grado di trasportare ordigni nucleari; missili a corta, media e lunga gittata; milioni di proiettili e finanche munizioni all’uranio impoverito e bombe a grappolo; tank pesanti e super blindati. Amministrazione Usa e alleati Nato continuano ad inviare di tutto e di più alle forze armate di Kiev, con la speranza – assai remota– di spezzare la lunga impasse del fratricida conflitto russo-ucraino. Negli ultimi mesi si sono susseguite le offensive, le controffensive e le contro-controffensive, ma di scarso valore geostrategico sono stati i successi dei reparti al fronte mentre continuano a morire nei campi di battaglia migliaia e migliaia di giovani militari di ambo le parti. Adesso si prova ad imprimere una nuova e più pericolosa escalation al conflitto grazie alla consegna o alla vendita di nuovi e più sofisticati sistemi di morte.

Il 18 agosto il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America ha autorizzato i governi di Danimarca e Paesi Bassi a trasferire all’Aeronautica militare ucraina un numero non specificato di cacciabombardieri F-16 “Fighting Falcon”. Le consegne dei velivoli saranno effettuate tra l’ultimo quadrimestre del 2023 ed il 2025 e comunque non prima che si completi l’addestramento di una sufficiente aliquota di piloti ucraini. Danimarca e Paesi Bassi dispongono rispettivamente di 43 e 45 F-16 modello A/B Block 20 MLU, equipaggiati con ricevitori GPS/INS migliorati e potenti missili a guida radar. (1) Sembra però che non saranno più di una sessantina i velivoli che giungeranno a Kiev, un numero ritenuto del tutto insufficiente dal governo Zelensky. Ad essi dovrebbero aggiungersi però altri “Fighting Falcon” nella disponibilità dell’Aeronautica militare norvegese, secondo quanto assicurato nei giorni scorsi dal primo ministro Jonas Gahr Støre.

L’F-16 è un cacciabombardiere sviluppato in origine da General Dynamics ma prodotto poi dal colosso aerospaziale Lockheed Martin. Il velivolo può raggiungere la velocità massima di 2 Mach (2.410 Km/h) ed utilizzare un’ampia gamma di sistemi d’arma, come ad esempio i missili aria-aria AIM-9 “Sidewinder” e AIM-120 AMRAAM (missili avanzati a medio raggio). Questi velivoli sono pure predisposti al trasporto di armi nucleari tattiche del tipo B61, recentemente ammodernate dalla Nato nella versione B61-12 con potenza regolabile da 0,5 a 50 Kiloton. Alcune di queste bombe sono già presenti nelle basi italiane di Ghedi e Aviano.