AGGIORNAMENTO 14 SETTEMBRE
È salito a 18 il bilancio delle vittime negli scontri a fuoco in corso nel campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh (Sidone) tra i combattenti del movimento Fatah – guidato dal presidente palestinese Abu Mazen – e gruppi qaedisti e jihadisti. Inoltre, cinque soldati dell’esercito libanese sono rimasti feriti dopo che due colpi di mortaio hanno colpito le loro basi adiacenti al campo. Uno è in gravi condizioni.
Gli scontri a fuoco sono in corso da una settimana e arrivano poco più di un mese dopo che combattimenti simili nel campo avevano ucciso altre 11 persone e costretto centinaia di civili a fuggire dalle loro case.
Tra i morti c’è anche un civile raggiunto da un proiettile vagante. Gli scontri hanno causato il ferimento di oltre 100 persone. Razzi sono caduti sui quartieri di Sidone intorno al campo, ferendo diverse persone.
I combattimenti hanno costretto a rinviare l’inizio dell’anno scolastico nel campo profughi e nella zona circostante.
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della redazione
Pagine Esteri, 8 settembre 2023 – Un cessate il fuoco è stato raggiunto oggi tra il partito Fatah e le fazioni islamiste armate nel campo profughi palestinese in Libano di Ain al Hilweh (Sidone), dopo ore di scontri che hanno fatto almeno 20 feriti, costretto a fuggire centinaia di civili e che si sono attenuati solo questa sera. La tregua è stata raggiunta dopo gli sforzi di mediazione guidati da Souhail Harb, direttore dei servizi segreti dell’esercito libanese nel sud, che ha organizzato un incontro tra Fatah e funzionari di Hamas.
Il mese scorso violente sparatorie nel campo profughi, dopo l’omicidio di Abu Ashraf al-Armoushi, il capo locale della sicurezza di Fatah, avevano provocato 13 morti, in gran parte combattenti armati. Un comandante militare di Fatah, Sobhi Abu Arab, ha chiesto oggi la consegna degli assassini di Al-Armoushi e delle sue quattro guardie del corpo uccisi in un’apparente serie di omicidi mirati attribuiti al miliziano jihadista Bilal Badr, dell’Isis.
La situazione si è fatta ulteriormente critica per i civili palestinesi poiché i gruppi armati islamisti, Fatah al Islam e Jund al Sham, hanno occupato diverse scuole. Il Coordinatore Umanitario delle Nazioni Unite per il Libano, Imran Riza, ha chiesto la fine dei combattimenti e l’espulsione delle fazioni armate dalle scuole. “L’occupazione di otto scuole dell’Unrwa (Onu) sta impedendo l’accesso a quasi 6.000 bambini pronti a iniziare l’anno scolastico”, ha aggiunto Riza.
I nuovi scontri erano iniziati nella notte di giovedì, con spari di armi automatiche che hanno raggiunto anche i quartieri vicini al campo profughi. Fatah in quelle ore ha detto al giornale L’Orient Today che i suoi combattenti stavano “difendendo” la loro posizione essendo stati “presi di mira da colpi di arma da fuoco e razzi degli estremisti islamici” all’ingresso nord del campo. Un proiettile vagante ha ferito un uomo che si trovava fuori dalla zona di combattimento, nel rione di Taamir. Circa 700 persone hanno cercato rifugio nella moschea al-Mousalli.
Ain al-Hilweh, il più grande campo profughi palestinese del Libano, ospita più di 54.000 rifugiati. A loro si sono aggiunti negli ultimi anni migliaia di altri profughi palestinesi in fuga dalla guerra in Siria. Il campo, densamente popolato, è da anni teatro di sparatorie dovute a tensioni tra le varie fazioni armate palestinesi. Pagine Esteri