AGGIORNAMENTI 19 OTTOBRE

ORE 22.30

OFFENSIVA DI TERRA IMMINENTE

Il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, ha detto alle truppe schierate a ridosso di Gaza che presto arriverà l’ordine di entrare nel territorio palestinese. «Ora vedi Gaza da lontano, presto la vedrai dall’interno», ha affermato Gallant rivolgendosi agli uomini della Brigata Givati. «L’ordine arriverà» ha aggiunto.

ORE 22

Un attacco aereo ha colpito un incrocio nei pressi della Chiesa di San Porfirio di Gaza city che è stata fortemente danneggiata dall’esplosione. Il tetto di un edificio nel complesso religioso è crollato con effetti disastrosi. Secondo padre Mitri Raheb ci sarebbero morti e feriti. Dozzine di famiglie palestinesi cristiane – l’intera comunità conta meno di duemila persone – e musulmane hanno trovato rifugio nelle due chiese, quella ortodossa e quella cattolica.

ore 19.00

“La situazione negli ospedali di Gaza è drammatica: i medici sono esausti, lavorano ininterrottamente da 12 giorni. Mi hanno appena informato che stanno operando senza anestesia perché è ormai esaurita”. Lo riferisce Raquel Martì, la direttrice della Unrwa (Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi) di Madrid ai microfoni della tv pubblica spagnola Tve.

I bombardamenti israeliani continuano a colpire le torri residenziali in tutta la Striscia di Gaza. Oggi un raid ha colpito un palazzo residenziale, uccidendo nove persone. Testimoni presenti sul posto hanno riferito che le persone sono ancora intrappolate sotto le macerie. Diversi edifici sono stati rasi al suolo.

ore 17.45

BREAKING NEWS Sono almeno 12 i palestinesi uccisi, alcuni dei quali minori, dall’esercito israeliano nelle ultime ore nel campo profughi di Nur Shams (Tukarem) in Cisgiordania. I morti sarebbero, secondo fonti locali, combattenti armati ma anche civili. Israele parla di scontri con “terroristi” e ha fatto uso di droni-kamikaze durante gli scontri.

ORE 16.20

Un dirigente dell’ufficio del Dipartimento di Stato americano che sovrintende ai trasferimenti di armi si è dimesso per protestare contro la decisione dell’amministrazione Biden di continuare a inviare armi e munizioni a Israele. Nella sua lettera di dimissioni, Josh Paul afferma che il “cieco sostegno dell’amministrazione Biden a una parte” sta portando a decisioni politiche “miopi, distruttive, ingiuste e contraddittorie rispetto agli stessi valori che sosteniamo pubblicamente”.

Intanto il Ministero della Difesa di Washington informa in una nota che un cargo statunitense è atterrato all’aeroporto Ben Gurion con un carico di veicoli blindati destinati all’esercito israeliano, per sostituire quelli danneggiati nei combattimenti del 7 ottobre contro Hamas.

L’esercito israeliano in un attacco sulla Striscia di Gaza avrebbe ucciso Jehad Mohaisen, capo della Sicurezza nazionale di Hamas.

ORE 13.00

Continua a crescere il bilancio delle vittime sia nella Striscia di Gaza sia in Cisgiordania. Secondo le autorità sanitarie palestinesi a Gaza il conteggio dei morti è giunto a quota 3785 mentre in Cisgiordania coloni e militari israeliani hanno ucciso, dal 7 ottobre, 69 palestinesi.
Sette palestinesi, tra cui quattro ragazzi di 14, 15, 16 e 17 anni, sono stati uccisi nelle ultime ore dalle forze di occupazione israeliane nel corso di diverse azioni all’interno della Cisgiordania. A riferirne questa mattina è l’agenzia ufficiale palestinese Wafa

La Mezzaluna Rossa Palestinese ha denunciato che ieri sera alcune bombe israeliane sono cadute a poca distanza dall’Ospedale Al Quds di Gaza City, dove si sono rifugiate oltre 8 mila persone in cerca di un luogo sicuro dove sfuggire ai continui bombardamenti.

Ieri, in una dichiarazione, il Ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha assicurato che al termine delle operazioni militari in corso Israele non solo avrà distrutto Hamas, ma avrà anche ridotto la superficie della Striscia di Gaza controllata dai palestinesi. Intanto il capo della polizia israeliana, Kobi Shabtai, ha affermato che ci sarà “tolleranza zero” per le proteste a sostegno di Gaza in Israele, minacciando di deportare i manifestanti nell’enclave palestinese assediata.

ORE 11.45

Il ministro della difesa aggiunto Benny Gantz ha avvertito che la guerra tra Israele e Hamas durerà mesi e potrebbe includere un fronte settentrionale con il Libano.“Ci vorrà molto tempo. La guerra nel sud  – e se necessario nel nord o altrove  –  potrebbe durare mesi, e la ricostruzione richiederà anni”, ha detto.

ORE 9

Da Gaza riferiscono di raid aerei intensi sin dalle prime ore del mattino che hanno ucciso almeno 33 persone a Rafah, Khan Yunis, Zahra. Le vittime appartengono alle famiglie Hassouna, Breikah e Dhahir. Israele comunica di aver ucciso Jamila Al Shanti, una deputata di Hamas al Consiglio Legislativo Palestinese. Al Shanti era la vedova di Abdel Aziz al Rantisi, uno dei fondatori di Hamas.

In Cisgiordania almeno quattro palestinesi, tra cui un adolescente, sono stati uccisi da spari dei soldati nelle ultime ore nei distretti di Betlemme, Tulkarem e Ramallah.

della redazione

Pagine Esteri, 19 ottobre 2023 – Le ultime sono state ore di tensione non solo lungo le linee tra Israele e Gaza. Le forze armate dello Stato ebraico hanno colpito lungo il confine con il Liban0. Presi di mira presuni obiettivi del movimento sciita Hezbollah che ieri ha sparato un razzo anticarro contro un mezzo corazzato israeliano a Rosh Hanikra. Con il passare dei giorni l’apertura di un nuovo fronte di guerra si fa più concreta sebbene, secondo i media locali, gli Stati uniti siano tornati a premere sul governo Netanyahu affiché non lanci quello che viene definito  come “un attacco preventivo” contro Hezbollah che finirebbe per far precipitare il Medio oriente in una guerra con conseguenze imprevedibili.

Terminato il viaggio di Joe Biden volto ad riaffermare l’alleanza stretta tra Washington e Tel Aviv e ad assicurare ingenti aiuti militari statunitensi a Israele, si torna a parlare dell’offensiva di terra contro Gaza che le Forze armate israeliane sarebbero ormai pronte a lanciare. I media israeliani parlano di “conclusione della fase 1” e di “inizio imminente della fase 2”. Starebbero per cominciare, in sostanza, l’invasione del nord di Gaza e altre “operazioni mirate”. Il ministro degli esteri Eli Cohen, ieri in una intervista, non ha escluso “l’annessione” di metà di Gaza allo Stato di Israele. Senza popolazione palestinese naturalmente che Israele spinge con i suoi ultimatum verso il sud di Gaza (e forse l’Egitto).

Ma si parla anche di aiuti umanitari che finalmente dovrebbero entrare dall’Egitto attraverso il valico di Rafah. Il presidente americano ha annunciato che il leader egiziano El Sisi farà passare 20 dei circa 200 autocarri in attesa con carichi di medicine e generi di prima necessità. Forse già domani dopo la riparazione parziale del terminal palestinese del valico di Rafah, danneggiato dai raid aerei d’Israele seguiti all’attacco di Hamas del 7 ottobre costato la vita a circa 1400 israeliani. Le forniture arriveranno sotto la supervisione delle Nazioni Unite. Da parte sua il governo Netanyahu “non ostacolerà” le consegne dall’Egitto ma riafferma che non farà entrare alcun aiuto nella Striscia attraverso i valichi israeliani. La mezza concessione è stata accolta con rabbia dalle famiglie delle circa 200 persone prese in ostaggio da Hamas che chiedono misure punitive ancore più dure contro Gaza e i palestinesi.

Non cessano inoltre gli scambi di accuse tra Israele e i palestinesi per l’esplosione che ha devastato l’ospedale cristiano Al Ahli di Gaza city due giorni fa. Israele accusa Hamas e Jihad di aver lanciato un razzo poi caduto sulla struttura sanitaria e che l’esplosione sarebbe avvenuta nel parcheggio dell’ospedale. I palestinesi sottolineano che la potenza della deflagrazione è attribuibile solo a una bomba ad alto potenzione sganciata da un aereo. Pagine Esteri