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ORE 15.30

La tregua di quattro giorni tra Israele e Hamas comincerà domani alle 10 ora locale (le 9 in Italia,) ha detto un funzionario israeliano alla Cnn confermando quanto aveva annunciato in precedenza uno dei leader di Hamas, Musa Abu Marzouk. La pausa potrebbe durare fino a 10 giorni se ci saranno altri rilasci di ostaggi. Ma più parti ritengono improbabile che duri tanto a lungo. Sarà tregua anche al confine tra Libano e Israele.

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della redazione

(foto Wafa news agency- commons.wikimedia)

Pagine Esteri, 22 novembre 2023 – Dopo Hamas anche il governo Netanyahu ha approvato l’accordo mediato dal Qatar, assieme ad Egitto e Usa, per garantire il rilascio di circa 50 ostaggi israeliani a Gaza – 30 bambini, otto madri e 12 donne in gruppi di 12-13 persone al giorno – in cambio per la prima volta dal 7 ottobre di un cessate il fuoco di quattro giorni e della scarcerazione di 150 prigionieri politici palestinesi, in maggioranza donne e adolescenti della Cisgiordania e Gerusalemme Est detenuti in Israele. Inoltre, il rilascio futuro di ogni dieci ostaggi aggiuntivi comporterà un ulteriore giorno di tregua.

Questa mattina Israele ha pubblicato una lista con i nomi di 300 prigionieri politici palestinesi che potrebbero essere liberati in questi giorni e in futuro, per dare ai suoi cittadini l’opportunità, per 24 ore, di presentare ricorso alla Corte Suprema contro la loro scarcerazione. Pertanto, l’accordo raggiunto dovrebbe entrare in vigore a partire da domani.

Tutti i particolari delle intese mediate dal Qatar si conosceranno nelle prossime ore. Tuttavia è già noto che Israele consentirà l’ingresso di ulteriore carburante a Gaza nonché di maggiori quantità di aiuti umanitari per i civili palestinesi in condizioni di vita disastrose a causa della devastante offensiva militare israeliana in corso da quasi 50 giorni. Secondo Hamas, Israele fermerà i voli di droni sul sud di Gaza e li effettuerà solo nel nord per sei ore al giorno, dalle 10:00 alle 16:00.

Durante la tregua Hamas dovrebbe localizzare altre 30 altre madri e bambini israeliani, oltre ai 50 iniziali, che sono nelle mani di altre organizzazioni palestinesi, tra cui il Jihad islami. Hamas sostiene di aver 210 dei circa 240 ostaggi, decine dei quali sono stranieri. Parte dell’accordo prevederebbe che la Croce Rossa abbia accesso ai rapiti che rimarranno come ostaggi a Gaza.

Non è chiaro quali intese siano state o saranno raggiunte per gli ostaggi stranieri. Israele afferma che l’accordo appena raggiunto non ha nulla a che fare con gli ostaggi che non sono israeliani e che altri governi dovranno lavorare ad accordi separati. Da parte sua Hamas ha detto che non rilascerà alcun soldato israeliano e consegnerà gli ostaggi alla Croce Rossa e poi li trasferirà all’esercito israeliano. Gli ostaggi verranno quindi sottoposti a un primo controllo medico, quindi saranno portati in uno dei cinque centri medici isolati in tutto Israele per incontrare le loro famiglie.

Il voto finale dell’esecutivo politico-militare israeliano è stato 35-3. I tre ministri di Otzma Yehudit (estrema destra) sono stati gli unici a votare contro l’accordo. Il ministro della Sicurezza e leader di Otzma Yehudit, Itamar Ben Gvir si è opposto con forza all’accordo descrivendolo una “capitolazione” che, tra le altre cose, porterà all’aumento della pressione internazionale su Israele affinché non riprenda i combattimenti dopo la scadenza del cessate il fuoco.

Il gabinetto di guerra israeliano ribadisce che riprenderà la guerra contro Gaza con tutta la forza necessaria. Nel frattempo, l’esercito attacca in Cisgiordania. Almeno sei palestinesi sono stati uccisi a Tulkarem da un drone israeliano durante un’incursione dell’esercito nella città palestinese. Pagine Esteri