della redazione
Pagine Esteri, 15 aprile 2024 – Mai come in questi mesi che hanno visto la distruzione di Gaza e lo sfollamento di gran parte della sua popolazione, il pensiero di tanti è andato a Vittorio “Vik” Arrigoni che alla Striscia aveva dedicato gli ultimi intensi anni della sua vita e aveva raccontato privilegiando la vita della sua gente. L’attivista e scrittore che seppe far arrivare in Italia, e non solo, la voce, le speranze e i sogni dei palestinesi di Gaza sotto assedio, fu ucciso nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 2011 da un sedicente gruppo salafita che lo aveva rapito poche ore prima nelle strade di Gaza city. Un assassinio che ha lasciato una ferita nella famiglia Arrigoni, negli amici e sostenitori di Vittorio che non si è mai rimarginata, ma che allo stesso tempo ha reso immortale e universale il pensiero e il messaggio di Arrigoni.
Ieri al Parco Pietro Moraci di Brescia si è svolta la cerimonia della piantumazione di un olivo che porta il nome di Vittorio Arrigoni, alla presenza della madre e attivista Egidia Beretta.
Prosegue intanto la campagna per la raccolta dei fondi necessari per ricostruire l’asilo dedicato a Vittorio Arrigoni nel campo profughi di Al Bureji, distrutto dai bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, avviata nei mesi scorsi dall’Associazione Ghassan Kanafani.
Coloro che volessero contribuire possono far riferimento all’IBAN: IT72J0305801604100571640874, intestato a Francesca Griffini, con la causale: Donazione ASILO VITTORIO ARRIGONI
La redazione di Pagine Esteri da parte sua vuole ricordare Vittorio Arrigoni con i versi scritti per lui dal poeta Ibrahim Nasrallah.
“PER TE SIA BUONO IL MATTINO.
Hanno ucciso tutti
hanno ucciso tutti i minareti
e le dolci campane
uccise le pianure e la spiaggia snella
ucciso l’amore e i destrieri tutti, hanno ucciso il nitrito.
Per te sia buono il mattino.
Non ti hanno conosciuto
non ti hanno conosciuto fiume straripante di gigli
e bellezza di un tralcio sulla porta del giorno
e delicato stillare di corda
e canto di fiumi, di fiori e di amore bello.
Per te sia buono il mattino.
Non hanno conosciuto un paese che vola su ala di farfalla
e il richiamo di una coppia di uccelli all’alba lontana
e una bambina triste
per un sogno semplice e buono
che un caccia ha scaraventato nella terra dell’impossibile.
Per te sia buono il mattino.
No, loro non hanno amato la terra che tu hai amato
intontiti da alberi e ruscelli sopra gli alberi
non hanno visto i fiori sopravvissuti al bombardamento
che gioiosi traboccano e svettano come palme.
Non hanno conosciuto Gerusalemme … la Galilea
nei loro cuori non c’è appuntamento con un’onda e una poesia
con i soli di dio nell’uva di Hebron,
non sono innamorati degli alberi con cui tu hai parlato
non hanno conosciuto la luna che tu hai abbracciato
non hanno custodito la speranza che tu hai accarezzato
la loro notte non si espone al sole
alla nobile gioia.
Che cosa diremo a questo sole che attraversa i nostri nomi?
Che cosa diremo al nostro mare?
Che cosa diremo a noi stessi? Ai nostri piccoli?
Alla nostra lunga dura notte?
Dormi! Tutta questa morte basta
a farli morire tutti di vergogna e di sconcezza.
Dormi bel bambino”