della redazione

Pagine Esteri, 20 agosto 2024 – Il segretario di Stato americano Antony Blinken dopo l’incontro di ieri con Benyamin Netanyahu  ha affermato che Israele accetta la proposta-ponte degli Stati uniti volta ad accorciare le differenze per garantire un cessate il fuoco a Gaza e uno scambio tra ostaggi israeliani nella Striscia e prigionieri politici palestinesi. Il premier israeliano ha poi confermato il via libera del suo governo. Hamas invece non accetta la soluzione Usa ritenendola troppo vicina alle nuove condizioni poste da Netanyahu per la tregua e ripete di aver già dato la sua approvazione all’accordo proposto nei mesi scorsi dal presidente americano Joe Biden, peraltro descritto a suo tempo come un “piano israeliano”.

I negoziati mediati da Egitto, Qatar e Stati Uniti, riprenderanno domani al Cairo, dopo un incontro di due giorni a Doha della scorsa settimana. Pochi credono che daranno risultati positivi. Persistono infatti ampie divergenze tra Israele e Hamas, queste sono le principali:

FINE DELLA GUERRA

Hamas vuole un accordo che garantisca la fine dell’offensiva israeliana che ha distrutto a Gaza e ucciso almeno 40mila palestinesi, tra cui migliaia di bambini. Netanyahu invece agli israeliani ha promesso una “vittoria totale” e vuole un accordo che gli garantisca di continuare a combattere contro Hamas dopo un cessate il fuoco di qualche settimana e la liberazione della maggior parte degli ostaggi a Gaza.

CONFINE GAZA-EGITTO

Hamas chiede il ritiro completo di Israele dalla Striscia di Gaza, compreso il cosiddetto Corridoio di Filadelfia, uno stretto tratto di terra lungo 14,5 km lungo il confine meridionale con l’Egitto. E questa è la posizione anche del Cairo. Israele intende mantenere il controllo del corridoio che ha occupato a fine maggio quando ha lanciato l’offensiva contro la città di Rafah. Netanyahu afferma che solo la presenza di truppe israeliane al confine impedirà il traffico di armi, ma ai vertici militari israeliani non tutti condividono questa posizione rigida e propongono alternative all’occupazione militare del corridoio.

RITORNO DEGLI SFOLLATI

Israele vuole che centinaia di migliaia di  civili palestinesi sfollati vengano sottoposti a uno “screening” da parte delle sue truppe quando, dopo l’inizio del cessate il fuoco, torneranno nel nord di Gaza, per assicurarsi che siano “disarmati”. Hamas insiste per la libera circolazione di coloro che sono stati costretti a fuggire a sud e vogliono tornare a casa.

LIBERAZIONE DEGLI OSTAGGI ISRAELIANI

Il piano di cessate il fuoco in tre fasi illustrato a suo tempo da Joe Biden include il rilascio di 33 ostaggi, vivi o morti, nella prima fase. Netanyahu ha detto che vuole massimizzare il numero di prigionieri vivi che saranno liberati in questa fase. Ci sono un totale di 109 ostaggi rimasti – uomini, donne – civili o soldati – e due minori, almeno un terzo dei quali sono stati dichiarati morti in contumacia dalle autorità israeliane. I corpi di sei di loro, secondo altre fonti sei, ostaggi israeliani sono stati recuperati la scorsa notte dall’esercito israeliano in un tunnel di Khan Yunis. Israele chiede che una parte dei prigionieri palestinesi che scarcererà in cambio degli ostaggi siano deportati e reclama un diritto di veto su alcuni nomi importanti.

RESPONSABILITA’ PER IL MANCATO ACCORDO

Hamas e Israele si scambiano accuse per l’impasse nei colloqui. Netanyahu respinge le critiche rivoltegli in patria e all’estero per aver introdotto nuove richieste al piano originale sul confine tra Gaza e l’Egitto e il controllo dei palestinesi sfollati. Hamas afferma il contrario e spiega che le nuove proposte di Washington sono troppo vicine alle posizioni di Israele. Un dirigente di Hamas, Osama Hamdan, ha criticato le dichiarazioni fatte da Blinken ieri dopo l’incontro con Netanyahu perché la proposta Usa “non è ciò che ci è stato presentato né ciò su cui avevamo concordato”. Hamdan ha aggiunto “non abbiamo bisogno di nuovi negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, dobbiamo concordare un meccanismo di attuazione del testo di accordo noto da mesi”. Pagine Esteri