di Antonio Mazzeo
Pagine Esteri, 30 dicembre 2024 – Passa anche dalla Repubblica Islamica della Mauritania il riposizionamento e rafforzamento della presenza militare NATO, Ue e degli Stati Uniti d’America in Africa occidentale. In occasione della visita di una delegazione di rappresentanti del NATO Defence Capacity Building (DCB) nella capitale Nouakchott (1-6 dicembre 2024), l’alleanza militare del nord-atlantico ha consegnato ai reparti speciali delle forze armate mauritane un imprecisato numero di equipaggiamenti bellici (in particolare sistemi di telecomunicazione e di “difesa” anti-missili balistici e apparecchiature sanitarie).
“I nostri aiuti rafforzano le capacità di difesa e sicurezza della Mauritania e l’implementazione di iniziative chiave a supporto delle Forze operative speciali (SOF), nella sicurezza marittima, l’intelligence, la transizione delle carriere militari, le attività addestrative, nonché per affrontare le sfide legate alle armi leggere e di piccolo calibro”, spiega l’ufficio stampa della NATO. “Fornendo risorse essenziali e competenza e con il coinvolgimento in dialoghi di alto livello, la NATO continua a sostenere la Mauritania nella costruzione di capacità più forti e più resilienti, essenziali per mantenere la stabilità e la sicurezza regionale”.
A Nouakchott la delegazione del NATO Defence Capacity Building ha incontrato il ministro della Difesa, Ould Sidi Hanana, e il comandante SOF, generale El Mokhtar Mennyto, per discutere le future misure di rafforzamento delle forze armate e degli apparati di sicurezza ed “assicurare un continuo supporto e collaborazione tra la NATO e la Mauritania”. (1)
In occasione della missione degli “esperti” NDCB, si è tenuta in acque mauritane un’esercitazione a cui hanno partecipato unità da guerra della Repubblica Islamica e il pattugliatore offshore della Marina militare portoghese “NRP Viana do Castelo”, inviato per l’occasione a Nouakchott.
La cooperazione tra la NATO e la Mauritania ha preso il via nella seconda metà degli anni novanta. La Repubblica è uno dei partner di più antica data dell’Alleanza: è infatti membro del cosiddetto “Dialogo Mediterraneo” dalla sua costituzione (dicembre 1994). Si tratta del foro di confronto e collaborazione politico-militare che la NATO ha promosso per “contribuire alla sicurezza e stabilità” nell’area mediterranea e dell’Africa settentrionale, e per “promuovere buone relazioni e comprensione con i paesi partner e alleati” (attualmente ne fanno parte con la Mauritania, anche Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Marocco e Tunisia).
Dal 2013 la Mauritania è tra i beneficiari del Programma di miglioramento della formazione militare grazie alla quale la NATO fornisce strumenti “su misura” ai paesi partner per sviluppare e riformare le istituzioni preposte all’istruzione e all’addestramento del proprio personale. In occasione del Vertice NATO tenutosi a Madrid nel 2022, i Capi di Stato e di Governo dell’Alleanza hanno ratificato l’ingresso della Mauritania tra i paesi destinatari dei pacchetti di aiuto nell’ambito della Defence Security Capacity Building, l’iniziativa finalizzata al sostegno delle forze armate partner per “rispondere alle differenti sfide alla sicurezza regionale”. Grazie agli “aiuti” della Defence Security Capacity Building, la NATO addestra le forze armate mauritane per potenziarne gli standard operativi anche in vista della partecipazione a missioni extra-nazionali. (2)
L’ultimo biennio è stato caratterizzato dall’intensificarsi degli incontri e delle relazioni tra i vertici militari mauritani e la NATO. Il 26 giugno 2023, il Comandante dell’Accademia interforze di Nouakchott, il generale Dah Sidi Mohamed El Agheb, è stato ospite del Quartier generale della NATO a Bruxelles. “La regione del Sahel è teatro di sfide complesse ed interconnesse”, ha dichiarato il vicesegretario generale per le operazioni NATO, Thomas Goffus, a conclusione dell’incontro con El Agheb. “La situazione in via di deterioramento nel Sahel è importante per la sicurezza della NATO e la Mauritania, nostro importante partner, gioca un ruolo chiave nella regione”. (3)
Dall’1 al 3 maggio 2024 è stato il responsabile del NATO Military Committee, l’ammiraglio Rob Bauer a recarsi in visita in Mauritania dove ha incontrato, tra gli altri, il Presidente (già Capo di Stato Maggiore della Difesa), generale Moham Ould Ghazouani, il ministro della Difesa Hanena Ould Sidi e il Comandante delle forze aeree, generale Ould Cheikh Ould Boyda.
“L’ammiraglio Rob Bauer ha avuto l’opportunità di visitare il secondo battaglione comando delle Forze speciali nazionali mauritane”, riporta l’ufficio stampa della NATO. “Il Capo del NATO Military Committee ha discusso con la leadership delle forze armate locali l’approccio del paese per affrontare il terrorismo e i crimini transfrontalieri, due minacce interconnesse affrontate anche dalle nazioni alleate. L’Alleanza sta adottando una visione globale contro queste minacce e sta lavorando più strettamente con i partner in tutto il mondo”. (4)
Per riaffermare l’importanza del legame politico-militare NATO-Mauritania, il 28 maggio 2024 il vicesegretario in carica dell’Alleanza, Mircea Geoană, si è incontrato a Bruxelles con il ministro della Difesa della Repubblica Islamica, Hanana Ould Sidi. “La Mauritania è un partner molto apprezzato e la NATO è determinata a rafforzare ulteriormente la partnership e a potenziare le capacita delle sue forze armate nel combattere il terrorismo”, ha assicurato Geoană. (5)
A riprova del ruolo strategico assunto dalla Mauritania nelle campagne occidentali di contrasto al “terrorismo” e all’“estremismo violento” di matrice jihadista va segnalato, in particolare, che Nouakchott è stata prescelta quale sede della Segreteria generale esecutiva e del Sahel Defense College del “G5S”, l’organizzazione politico-militare regionale fondata nel 2014 da cinque Stati del Sahel (Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger), ma che dopo il ritiro unilaterale del Mali, due anni fa, è de facto un “G4S”. Consulenti ed esperti NATO e delle forze armate USA partecipano periodicamente ai vertici e alle attività addestrative promosse dall’istituzione dei paesi del Sahel.
Anche il Comando generale delle forze armate USA per il continente africano (US Africom) pone particolare attenzione alle forze armate dello Stato dell’Africa occidentale. Dal 22 al 24 ottobre 2023 il comandante in capo di US Africom, il generale del Corpo dei Marines Michael Langley, si è recato in vista in Mauritania per “rafforzare la collaborazione nel campo della difesa” e confrontarsi con i leader politici e militari mauritani ed i diplomatici dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America.
“Il Comando generale di US Africom e la Mauritania continuano a lavorare congiuntamente per contrastare l’estremismo violento che sta espandendo la sua influenza per destabilizzare la regione del Sahel, nonché per assicurare una regione più sicura e pacifica”, ha dichiarato il generale Langley. “Le relazioni tra i nostri due paesi servono a proteggere le comunità e a favorire stabilità e opportunità economiche a tutti i Mauritani (…) I programmi di collaborazione hanno rafforzato l’abilità della Mauritania a proteggere i suoi confini e a promuovere lo sviluppo economico e il libero commercio”.
Incontrando il Capo di Stato delle forze armate di Nouakchott, generale Moctar Bollé Chabane, il comandante di US Africom ha assicurato la disponibilità statunitense ad aumentare le esercitazioni e gli addestramenti congiunti (la Mauritania partecipa già ai “tradizionali” war games USA nel continente come Flintlock e Phoenix Express ed ha anche ospitato l’edizione 2020 di Flintlock). Gli Stati Uniti si sono dichiarati pronti ad aumentare anche il numero di ufficiali mauritani da “formare” presso le proprie accademie e scuole militari. (6)
Ingenti aiuti militari sono giunti pure dalla Commissione dell’Unione europea. A fine 2022, nell’ambito dello Strumento europeo per la pace (EPF) volto a “consolidare gli interventi Ue finalizzati a prevenire i conflitti e a rafforzare la sicurezza internazionale”, Bruxelles ha stanziato finanziamenti a favore della Mauritania per 12 milioni di euro per la formazione militare e la fornitura di sistemi d’arma (imbarcazioni leggere, dispositivi di protezione individuale e attrezzature mediche). Nello specifico, è stata data priorità al “miglioramento delle capacità militari” di due battaglioni schierati ai confini con Mali, Sahara occidentale e Algeria. (7)
Sempre nel corso del 2022 l’Aeronautica militare mauritana ha ricevuto in consegna alcuni velivoli biposto G1 SPYL-XL “Aviation” di produzione francese per l’addestramento dei piloti e lo svolgimento di compiti di collegamento. I velivoli, dotati di un’autonomia di volo di 10 ore, sono stati acquistati attraverso l’Istituto francese di gestione per la sicurezza internazionale (THEMIIS) nell’ambito del Progetto di sostegno alla sicurezza e allo sviluppo della Mauritania (PADSM) finanziato dall’Unione europea. (8)
Nell’anno in corso, la Commissione europea ha rafforzato la partnership con le autorità di Nouakchott nel contrasto delle migrazioni, con la scusa del “crescente ruolo di transito” assunto dalla Mauritania nelle rotte tra l’Africa sub sahariana e le isole Canarie (Spagna). Bruxelles punta in particolare ad accrescere le capacità di intervento delle forze di sicurezza e militari mauritane nella “gestione” delle frontiere. A fine febbraio 2024, in occasione della visita in Mauritania della Presidente Ue Ursula von der Leyen e del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, è stato firmato un “accordo migratorio” che prevede lo stanziamento di 210 milioni di euro a favore del paese africano.
Sempre a sostegno delle operazioni contro l’“immigrazione illegale” nella regione del Sahel, a marzo la Commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, e il ministro degli Interni della Mauritania, Mohamed Ahmed Ould Mohamed Lemine, hanno sottoscritto una “Dichiarazione congiunta” per lanciare ufficialmente la partnership sulle migrazioni Ue-mauritana. (9)
Note
- https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_231781.htm?selectedLocale=en
- https://www.nato.int/cps/en/natohq/topics_132756.htm L’iniziativa denominata Defence and Related Security Capacity Building è stata lanciata in occasione del Vertice NATO in Galles del 2014 ed è diretta a sostenere i paesi partner in Europa orientale e del cosiddetto Fianco Sud dell’Alleanza. Ne fanno attualmente parte oltre alla Mauritania, Bosnia ed Erzegovina, Georgia, Giordania, Iraq, Moldavia, Tunisia e Nazioni Unite.
- https://www.nato.int/cps/sn/natohq/news_216763.htm?selectedLocale=en
- https://www.nato.int/cps/fr/natohq/news_225242.htm?selectedLocale=en#:~:text=From%201%20to%203%20May,long%2Dstanding%20NATO%20Partner%20Mauritania
- https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_225813.htm
- https://www.africom.mil/pressrelease/35341/usafricom-commander-and-senior-enlisted-leader-travel-to-mauritania
- https://www.africa-express.info/2022/12/07/dallunione-europea-32-milioni-di-euro-a-mauritania-e-mozambico-in-aiuti-militari-per-combattere-il-terrorismo/
- https://www.defenceweb.co.za/aerospace/aerospace-aerospace/mauritania-operating-g1-aviation-light-aircraft/
- https://www.infomigrants.net/en/post/58013/mauritania–a-new-irregular-migration-gateway-to-europe