della redazione
(nella foto il nuovo presidente libanese Joseph Aoun)
Pagine Esteri, 9 gennaio 2025 – Dopo oltre due anni senza presidente, il parlamento libanese ha eletto oggi capo di Stato il comandante delle forze armate Joseph Aoun, un generale che gode del sostegno degli Stati Uniti e che il movimento sciita Hezbollah e il partito Amal suo alleato, di fatto, hanno dovuto accettare dopo aver sostenuto per lungo tempo un altro candidato.
In un discorso alla Camera, Aoun, 60 anni, ha promesso di impegnarsi per garantire che lo Stato abbia il diritto esclusivo di avere armi, suscitando inquietudine tra i deputati di Hezbollah che ha proprie forze militari. L’ala armata di Hezbollah è rimasta impegnata per oltre un anno in scontri lungo il confine con l’esercito israeliano prima del cessate il fuoco due mesi fa.
Il nuovo presidente ha promesso di ricostruire il Libano meridionale, Beirut e altre parti del paese distrutte da Israele, aggiungendo che sarà suo impegno impedire che dal suolo libanese siano lanciati attacchi contro lo Stato ebraico. “Oggi, inizia una nuova fase nella storia del Libano”, ha detto.
La sua elezione riflette i cambiamenti nell’equilibrio di potere in Libano e nel Medio Oriente dopo il 7 ottobre 2023 e le offensive militari condotte da Israele su vari fronti, oltre alla caduta il mese scorso del presidente siriano Bashar Assad, uno stretto alleato dell’Iran e di Hezbollah. Aoun ha svolto un ruolo chiave nell’accordo di cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele, mediato da Washington e Parigi a novembre. I termini richiedono che l’esercito libanese si dispieghi nel Libano meridionale mentre le truppe israeliane e di Hezbollah dovranno ritirarsi.
Al primo turno Aoun non ha raggiunto gli 86 voti necessari, ma ha superato la soglia con 99 voti al secondo, dopo che i deputati di Hezbollah e di Amal lo hanno votato. Il parlamentare del movimento sciita Mohammed Raad ha spiegato che ritardando l’elezione di Aoun, il gruppo ha “inviato il messaggio che siamo sempre noi i custodi del consenso nazionale”.
L’elezione di Aoun è apparsa certa quando ieri il candidato di Hezbollah, Suleiman Frangieh, si è ritirato e ha dichiarato il suo sostegno al comandante dell’esercito. Una fonte vicina alla corte reale saudita ha dichiarato che gli inviati francesi, sauditi e statunitensi avevano detto al presidente del Parlamento Nabih Berri, alleato di Hezbollah, che l’assistenza finanziaria internazionale al Libano, compresa quella dell’Arabia saudita, dipendeva dall’elezione di Aoun.
Il Libano, la cui economia è in grande difficoltà a causa del crollo finanziario del 2019, ha urgente bisogno di aiuti per la ricostruzione. Secondo le stime della Banca Mondiale la guerra è costata al Paese 8,5 miliardi di dollari. I titoli obbligazionari internazionali del Libano, in default dal 2020, hanno registrato un rialzo dopo l’annuncio del nuovo capo dello stato. Adesso Aoun avvierà le consultazioni per nominare un primo ministro musulmano sunnita che formi un nuovo governo. Pagine Esteri