AGGIORNAMENTI 25 OTTOBRE

ORE 20.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha appena dichiarato che l’invasione militare della Striscia di Gaza è imminente. Nel discorso alla nazione Netanyahu da detto che “siamo al culmine di una lotta per la nostra esistenza” e ha definito i membri di Hamas “morti che camminano”.

 

ORE 19.30

Il corrispondente di Al Jazeera, Wael Dahdouh ha perso sua moglie, suo figlio e sua figlia, uccisi da un bombardamento israeliano che ha colpito l’abitazione in cui si trovavano, nel campo profughi di Nuseirat, nella zona centrale di Gaza, dopo aver lasciato la loro casa nel nord della Striscia.

 

ORE 18.30

Una forte esplosione ha colpito l’area nei pressi dell’ospedale al-Wafa, nella Striscia di Gaza. L’ospedale, che non è più in condizioni di operare come presidio sanitario, funge al momento da rifugio per centinaia di persone. I media israeliani hanno fatto sapere che l’esercito ha lanciato un colpo di avvertimento per la i residenti che vivono l’ungo l’area a confine con Gaza perché raggiungano i rifugi. Sono oltre 6.600, al momento, i palestinesi uccisi a Gaza. Circa la metà sono bambini.

L’UNRWA ha fatto sapere che una scuola delle Nazioni Unite a Rafah, che ospita 4.600 persone, ha subito gravi danni dopo un bombardamento dell’area adiacente.

Un lancio di razzi da Gaza è partito verso le zone di confine e il centro di Israele. Al momento non si hanno notizie di danni.

Secondo il Wall Street Journal, Israele ha accettato di ritardare l’invasione di terra di Gaza per fare in modo che gli Stati Uniti sistemino al meglio le proprie difese missilistiche nella regione.

 

ORE 14.15

Da Gaza fonti giornalistiche riferiscono di bombardamenti aerei nelle ultime ore su Jabaliya, Nuseirat, Deir Al Balah, Gaza city, Rafah con un numero imprecisato di morti e feriti.

ORE 14

Hamas ha lanciato razzi verso Israele, due a lungo raggio in direzione rispettivamente di Haifa ed Eilat, città distanti circa 200 km dalla Striscia di Gaza. Non si segnalano feriti o danni.

ORE 13.30

Il ministero della Sanità di Gaza afferma che dal 7 ottobre 6.546 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia dagli attacchi aerei israeliani. Il numero, aggiunge, comprende 2.704 bambini. Sempre secondo i dati del ministero, 756 persone, tra cui 344 bambini, sarebbero state uccise nelle ultime 24 ore. I feriti sono 17.439.

ORE 13

Israele afferma di aver rifiutato il visto al capo degli affari umanitari dell’Onu Martin Griffiths a seguito dei commenti alle Nazioni Unite fatti dal segretario generale António Guterres.L’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite Gilad Erdan ha detto alla radio dell’esercito: a causa delle sue (di Guterres) osservazioni rifiuteremo di rilasciare visti ai rappresentanti delle Nazioni Unite. Abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario generale per gli affari umanitari Martin Griffiths. È giunto il momento di dare loro una lezione”.Israele ha invitato il segretario generale dell’ONU Guterres a dimettersi dopo aver affermato che gli “spaventosi attacchi” di Hamas contro Israele il 7 ottobre non possono giustificare la “punizione collettiva del popolo palestinese” e ha parlato di “chiare violazioni del diritto umanitario internazionale che stiamo testimoniando a Gaza”.Guterres aveva affermato: “Niente può giustificare l’uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili – o il lancio di razzi contro obiettivi civili. Tutti gli ostaggi devono essere trattati umanamente e rilasciati immediatamente e senza condizioni”.

ORE 9

Otto soldati siriani sono stati uccisi e altri sette feriti nell’attacco aereo israeliano di qualche ora fa contro postazioni dell’esercito di Damasco nella campagna di Deraa, nel sud della Siria. Lo riferisce l’agenzia Sana. In precedenza era stato lanciato dal territorio siriano un razzo verso le Alture del Golan che Israele occupa dal 1967.

ORE 8.30

Altri due palestinesi uccisi dall’esercito israeliano in Cisgiordania. Il primo palestinese, Ahmed Mutair, è stato colpito a morte durante un’incursione nel campo profughi di Qalandiya, a nord di Gerusalemme, dove i militari israeliani che anche hanno arrestato almeno 15 persone. Sempre questa mattina, Hamza Taha, 19 anni, è stato ucciso durante proteste contro l’occupazione militarev scoppiate a Qalqiliya dove è stato proclamato uno sciopero generale in segno di lutto.

ORE 8

Quattro palestinesi sono stati uccisi e più di 20 feriti da un bombardamento israeliano, pare con un drone, nei pressi del cimitero del campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Poco prima la Brigata Jenin (Jihad islamico) aveva annunciato via Telegram di essersi scontrata con l’esercito israeliano. L’agenzia Wafa riferisce che truppe israeliane hanno effettuato un’incursione nella città di Burqin. Dallo scorso 7 ottobre i palestinesi uccisi in Cisgiordania sono almeno 100.

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della redazione

Pagine Esteri, 25 ottobre 2023 – È scontro aperto tra Israele e Antonio Guterres. L’ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan, ha invitato o, meglio, “esortato”, il segretario generale delle Nazioni Unite a dimettersi dopo le sue dichiarazioni secondo cui gli attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre non possono giustificare la “punizione collettiva del popolo palestinese”. Guterres ha aggiunto che quanto è accaduto nel sud di Israele poco più di due settimane fa “non nasce dal nulla” e ha sottolineato con tono perentorio che i palestinesi sono stati soggetti a “56 anni di soffocante occupazione”.

Parole che hanno fatto infuriare il governo Netanyahu. Il ministro degli Esteri, Eli Cohen, all’Onu ha fatto ascoltare la registrazione di un membro di Hamas che si vantava con i suoi genitori aver appena ucciso dieci ebrei. “Signor segretario generale, lei in che mondo vive? Sicuramente non nel nostro. Questo è il mondo in cui viviamo”, ha inveito il capo della diplomazia israeliana.

Lo scontro all’Onu ha irrigidito la posizione delle forze armate israeliane sul divieto di ingresso del carburante a Gaza. “Il carburante non entrerà a Gaza poiché Hamas lo utilizza per lanciare i suoi attacchi ai cittadini israeliani” ha affermato il portavoce delle Forze armate israeliane rispondendo all’allarme lanciato dall’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che assiste i profughi palestinesi, che in poche ore rischia di cessare le sue operazioni per mancanza di benzina e gasolio. Lo stesso problema che affrontano gli ospedali palestinesi che, secondo il ministero della sanità a Gaza, sarebbero già di fatto fermi. Lo stesso ministero ha aggiornato ieri a quasi 6mila il numero dei morti causati dai bombardamenti aerei e ad oltre 15 mila i feriti.

Israele intanto ripete di essere pronto a cominciare la sua offensiva di terra a Gaza “per smantellare la struttura di Hamas” che ieri ha tentato una infiltrazione via mare a Zikim fermata dai soldati di guardia che avrebbero ucciso una decina di uomini del movimento islamico.  Ieri il presidente americano Joe Biden, a chi ha chiesto se gli Stati Uniti stiano domandando agli israeliani di rimandare l’operazione militare, ha risposto che “Israele sta prendendo le decisioni che ritiene opportune”. Nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni su pressioni Usa per ritardare l’invasione israeliana di Gaza. Pagine Esteri